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Manovra 2024

Il testo della Manovra non è ancora arrivato in Parlamento, l’opposizione: “Non ci sono giustificazioni”

Dall’opposizione non mancano le proteste sul ritardo della Manovra, che ancora non è approdata in Parlamento. Il testo, licenziato dal governo una settimana fa, potrebbe arrivare alla Camera tra giovedì e venerdì.
A cura di Annalisa Girardi
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Il testo della Manovra, licenziata dal governo una settimana fa, non è ancora arrivato in Parlamento. E non mancano le proteste da parte dell'opposizione: "Non ci sono alibi né giustificazioni: l'anno scorso avevano quella legata al passaggio di consegne con Draghi, quest'anno hanno un anno di lavoro, per loro pieno di successi a sentire il Brancaccio, per noi totalmente fallimentare alle spalle. Non so in quale mondo vivano ma se la Manovra non arriva in Parlamento faremo una protesta formale con tutte le opposizioni in capigruppo e in tutte le sedi opportune e organizzeremo audizioni con i mondi che fuori si fanno sentire: dalla sanità alla scuola alle imprese", ha commentato il capogruppo del Partito democratico in Senato, Francesco Boccia.

Per poi aggiungere: "Anche il Documento programmatico di bilancio trasmesso a Bruxelles è incompleto sia nelle tabelle che nella parte descrittiva. Non è possibile, dopo tutti gli annunci e le conferenze stampa fatte, che ad oggi nessuno abbia ancora visto il testo della Manovra".

Sulla stessa linea anche uno dei leader dell'Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. "A distanza di otto giorni dal Consiglio dei ministri che ha approvato la Legge di bilancio, ci troviamo ancora senza alcun testo disponibile per la presa visione dei parlamentari. Questa è una manifesta violazione dei principi di trasparenza e democrazia, pilastri fondamentali su cui è costruita la nostra Repubblica", ha detto. Bonelli ha quindi rinnovato l'attacco al governo: "Troviamo inammissibile che il Governo eserciti un tale disprezzo nei confronti delle istituzioni democratiche, dei diritti dei parlamentari e di tutti i cittadini italiani che li hanno eletti per esercitare una funzione di controllo e bilanciamento".

Per poi chiamare in causa direttamente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "La premier, inoltre, accogliendo l'idea del MEF ha deciso di blindare l'iter della legge di Bilancio, imponendo un silenziamento prepotente e ingiustificabile a deputati e senatori. Durante questo primo anno del Governo Meloni, la metà dei provvedimenti approvati sono stati decreti legge convertiti con la fiducia. È un impoverimento del dialogo democratico e del dibattito che umilia il Parlamento e il Paese".

Toni meno duri, invece, da parte del leader di Azione, Carlo Calenda. Che ha commentato semplicemente: "È un fatto inaccettabile non fosse che tutti i governi della storia lo hanno fatto". Ad ogni modo, fonti di maggioranza hanno fatto sapere alle agenzie di stampa che il testo della Manovra arriverà alla Camera entro la fine della settimana, probabilmente tra giovedì e venerdì.

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