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Il taglio delle accise sulla benzina promesso da Salvini è ancora rinviato: se ne parla a ottobre (forse)

Il taglio delle accise sulla benzina farà parte del pacchetto allo studio per la prossima manovra di bilancio, come spiega a Fanpage.it il ministero dell’Economia. Nessuna proposta, quindi, è stata resa nota in questi giorni, come annunciato negli scorsi giorni dal sottosegretario Massimo Bitonci.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il taglio delle accise sulla benzina non arriverà prima dell’approvazione della legge di bilancio. Dopo gli annunci in campagna elettorale di Matteo Salvini e l’assicurazione da parte del sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, che la proposta sarebbe stata presentata già negli scorsi giorni, prima di avere qualche certezza sull’importo e sull’effettiva realizzazione del taglio, sarà necessario attendere la manovra autunnale. Come comunicato dal ministero dell’Economia a Fanpage.it, “le misure sulle accise rientrano nel pacchetto complessivo dei provvedimento allo studio per la prossima manovra di bilancio che sarà portata al Consiglio dei ministri intorno al 15 ottobre”. Per questo, ad oggi non è possibile “fornire alcuna indicazione” sulla proposta e sulla quantificazione dell’effettivo taglio delle accise.

Salvini prometteva il taglio delle accise sulla benzina già “durante il primo Consiglio dei ministri”: un taglio parziale ma che prendeva come “primo impegno da mantenere”. Nel primo Cdm del governo Conte questo provvedimento non è arrivato, così come nulla è stato fatto sul tema finora. Nelle ultime settimane il vicepresidente del Consiglio è tornato alla carica, promettendo che il taglio arriverà “entro l’anno”. Negli scorsi giorni era stato il sottosegretario all’Economia Bitonci a rilanciare, assicurando che entro lo scorso martedì sarebbe già dovuta arrivare una proposta. Ad oggi nessuna misura è stata resa nota e il Mef non si sbilancia sul provvedimento di cui ancora non si sa nulla. Bitonci aveva effettivamente spiegato che si trattava di una misura che sarebbe stata inserita solamente nella manovra autunnale, ma aveva anche assicurato di presentare la proposta martedì. Ora, quindi, non si sa né quando arriverà il taglio né a quanto ammonterà: Bitonci parlava di una sforbiciata sulle accise più vecchie, ma in realtà ora non ci sono più differenziazioni e l’accisa sui carburanti è unica, senza nessuna distinzione di voce come avveniva in passato.

Le accise sulla benzina

Le accise sulla benzina portano nelle casse dello Stato, stando ai dati del 2017, più di 25 miliardi di euro. Una cifra che andrebbe a ridursi in caso di taglio, con un conseguente buco nel bilancio dello Stato che richiederà risorse aggiuntive. Le accise costano oggi 0,728 euro al litro sulla benzina, 0,61 sul gasolio e 0,14 sul gpl. Sulla benzina, in sostanza, le accise incidono quasi per la metà del prezzo per il consumatore. Si è spesso parlato di un taglio delle accise più vecchie, come quelle per la guerra in Etiopia o per il terremoto in Irpinia. Queste accise sono state effettivamente introdotte negli anni (nel primo caso parliamo addirittura della prima metà del secolo scorso), ma attualmente le accise non vengono pagate in merito a una determinata voce (come, appunto, la guerra in Etiopia), ma fanno parte di una unica voce generica, senza alcuna specifica. Non è quindi corretto dire che paghiamo le accise sulla guerra in Etiopia.

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