Il sottosegretario Durigon dice che non si dimetterà “mai e poi mai”
Il sottosegretario all'Economia Claudio Durigon, al centro delle polemiche, non ha alcuna intenzione di dimettersi come esigono invece diversi esponenti politici. "Mai e poi mai", ha detto al Foglio commentando le richieste di fare un passo indietro che sono arrivate dal Movimento Cinque Stelle e dal Partito democratico dopo la sua proposta di tornare a intitolare il parco di Latina, attualmente dedicato a Falcone e Borsellino, al fratello di Mussolini.
In queste ore il leader della Lega, Matteo Salvini, pur ribadendo la sua "massima fiducia" nel sottosegretario, sembrerebbe aprire per la prima volta alla questione dimissioni. "Ragioneremo insieme su cosa fare e su cosa si più utile per la Lega e per il governo. Discuterò io con Claudio", ha detto. Lunedì mattina Salvini aveva incontrato Mario Draghi a Palazzo Chigi, ma aveva negato di aver discusso con il presidente del Consiglio del caso Durigon. Anche Giancarlo Giorgetti, ministro in quota Lega, ha visto in questi giorni Draghi e c'è chi ritiene che in realtà, in entrambe le occasioni, il premier possa aver spinto affinché il sottosegretario lasci l'incarico, come stanno chiedendo ormai da più parti, anche dall'interno del governo.
Ieri anche il segretario dem, Enrico Letta, era tornato sulla questione, affermando: "L'apologia del fascismo è incompatibile con la Costituzione e con il nostro governo. Credo che la vicenda debba essere risolta". Il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, da parte sua ha detto: "Sono contento che Matteo Salvini abbia dichiarato di voler rivedere con Durigon, la posizione del sottosegretariato di Stato. Quella è una situazione in cui c'è un palese contrato per quanto riguarda le affermazioni e i comportamenti perseguiti da Durigon con quello che è l'ethos pubblico".