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Il sottosegretario Costa: “Piano vaccini non cambia, no a rimbalzi di responsabilità su AstraZeneca”

“Saremo in grado comunque di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo dati con al massimo uno slittamento di una o due settimane. Oggi proprio per il momento che stiamo attraversando, che ritengo essere particolarmente decisivo perché siamo ormai agli ultimi tornanti della lotta alla pandemia, non so quanto serve il rimbalzo di responsabilità”: lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa (Noi con l’Italia) in un’intervista con Fanpage.it parlando di AstraZeneca e della campagna vaccinale.
A cura di Annalisa Girardi
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Il vaccino di AstraZeneca non si potrà più somministrare sotto i 60 anni. E il richiamo per coloro che, sotto questa soglia di età, avevano già ricevuto la prima dose sarà fatto con il farmaco di Pfizer BioNTech o Moderna. Cambia quindi la campagna vaccinale, anche se non ci dovrebbero essere particolari rallentamenti, vista l'elevata disponibilità di dosi arrivate nelle ultime settimane. "È chiaro che ci sarà bisogno di una rimodulazione della campagna vaccinale in riferimento alle dosi che noi forniremo alle nostre Regioni. Ma occorre sottolineare che ad oggi il nostro Piano vaccinale si basa principalmente su vaccini a mRna: circa un 80% sono vaccini Pfizer e Moderna e il 20% sono vaccini a vettore virale", ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, esponente di Noi con l'Italia, in un'intervista con Fanpage.it.

Costa a Fanpage.it: "Obiettivi della campagna vaccinale rimangono alla portata anche con AstraZeneca solo agli over 60"

"Credo che ci siano le condizioni per confermare quello che ha già detto il commissario Figliuolo, cioè che saremo in grado comunque di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo dati con al massimo uno slittamento di una o due settimane. Quindi riteniamo che raggiungere l'immunità di gregge nel mese di settembre sia un obiettivo assolutamente alla portata", ha aggiunto il sottosegretario, evidenziando che nei prossimi mesi dovrebbe comunque arrivare anche l'autorizzazione per il vaccino CureVac, nonostante ci siano stati un po' di ritardi su questo fronte. "Anch'esso è un vaccino a mRna e si stima che entro il mese di agosto possa arrivare la certificazione, il che vorrebbe dire avere a disposizione un vaccino in più", ha proseguito Costa. E ancora: "Ovviamente per quanto riguarda la struttura organizzativa sui territori nulla cambia, ciò che cambia è una rimodulazione per quanto riguarda le forniture, ma siamo nelle condizioni di diffondere un messaggio di tranquillità".

Il sottosegretario mette un punto alle polemiche: "Ognuno ha fatto la sua parte"

Costa è intervenuto anche per quanto riguarda le polemiche che ci sono state in questi giorni. Se da un lato c'è infatti chi ha accusato le Regioni di essere andate, organizzando gli Open Day, contro le indicazioni della comunità scientifica, che già mesi fa si era espressa sul vaccino di AstraZeneca ai più giovani raccomandandolo solo per gli over 60, dall'altro il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha sottolineato che i territori avevano ricevuto il via libera proprio dal Comitato tecnico scientifico. "Io credo che oggi, proprio per il momento che stiamo attraversando, che ritengo essere particolarmente decisivo perché siamo ormai agli ultimi tornanti della lotta alla pandemia che ci separano dal traguardo, non so quanto serve il rimbalzo di responsabilità", ha detto il sottosegretario.

Per poi proseguire: "Credo che siamo ancora in un momento in cui ci sia bisogno di un'enorme coesione e unità politica. Ognuno in questa sfida ha fatto la propria parte. E mi pare che, dopo la responsabilità che giustamente si è presa il governo nel definire le strategie, Piano vaccinale e le priorità, sostanzialmente ci sia stato un allineamento delle Regioni alle linee guida. Dopodiché io sono tra i più convinti sostenitori del fatto che la politica si debba assumere la responsabilità delle sue scelte: però vorrei anche sottolineare che siamo di fronte a decisioni che sono state prese sulla base di indicazioni scientifiche". Costa ha aggiunto dicendo di non credere che possa spettare né al governo né al commissario Figliuolo decidere se un vaccino possa o non possa essere somministrato e da che età: "Su AstraZeneca il governo ha fatto le scelte basandosi su quelle che erano le raccomandazioni della comunità scientifica. E dobbiamo essere grati alla comunità scientifica perché se oggi l'Italia sta uscendo dalla pandemia è solo perché la scienza ci ha messo nelle condizioni di poter disporre dei vaccini. Come dicevo prima, ognuno ha fatto la sua parte".

Lo scenario epidemiologico è cambiato. Potrebbe farlo ancora?

Il sottosegretario ha quindi sottolineato che con il cambiamento dello scenario epidemiologico è anche normale che vengano aggiornati i pareri e le indicazioni. Questione tra l'altro ribadita più volte anche dal ministro Roberto Speranza durante la conferenza stampa di ieri. Sorge allora una domanda: se il quadro dovesse cambiare nuovamente in senso negativo, potremmo tornare a somministrare il vaccino AstraZeneca anche ai giovani? "Oggi non abbiamo evidenze scientifiche che ci possano lasciar pensare a uno scenario di questo tipo. Ovviamente siamo di fronte a una pandemia che non è ancora stata debellata, dobbiamo certamente monitorare e valutare con attenzione. Ma sono indicazioni che dobbiamo lasciare alla comunità scientifica, non alla politica", ha risposto Costa.

Come stanno le cose per Johnson & Johnson

Nella circolare diffusa dal ministero della Salute, che recepisce il nuovo pronunciamento del Comitato tecnico scientifico, si stabilisce che il vaccino AstraZeneca venga somministrato solo per la fascia di popolazione sopra i 60 anni, mentre sotto questa soglia di età si impone l'uso di vaccini a mRna (anche per il richiamo di chi aveva ricevuto la prima dose di AstraZeneca). Non si cita però nello specifico il farmaco Johnson & Johnso: viene allegato il verbale del Cts in cui gli esperti raccomandano anche per questo vaccino l'uso solo sopra i 60 anni, ma spiegano di non avere ancora dati a sufficienza per poter arrivare a delle conclusioni. "Innanzitutto occorre ricordare che per questo vaccino esiste già una raccomandazione di somministrarlo preferenzialmente a persone di età superiore ai 60 anni. Parliamo di un vaccino che ha lo stesso principio di AstraZeneca. Valuteremo le raccomandazioni che arriveranno, ma io credo che operativamente l'utilizzo sarà lo stesso per AstraZeneca e Johnson & Johnson".

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