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Il sottosegretario Costa: “In zona arancione con restrizioni garantire maggiori libertà a vaccinati”

“Se ci dovesse essere un passaggio in arancione di qualche regione, visto che questa misura porterebbe a delle restrizioni, in questo caso i vaccinati dovrebbero avere una libertà maggiore”: lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.
A cura di Annalisa Girardi
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Sì alle restrizioni in zona arancione sono per i non vaccinati. A dirlo è il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: "Se ci dovesse essere un passaggio in arancione di qualche regione, visto che questa misura porterebbe a delle restrizioni, in questo caso i vaccinati dovrebbero avere una libertà maggiore", afferma ai microfoni di Rainews, ripetendo che "le chiusure e le restrizioni non devono essere pagate dai vaccinati".

Non solo, sottolinea il sottosegretario, a chi si è vaccinato contro il Covid bisognerebbe garantire, anche in zona arancione con maggiori restrizioni, la continuità lavorativa e l'accesso ai bisogni primari, ma anche ad attività di svago, come il ristorante, il cinema o il teatro. "Qualora ci dovesse essere un passaggio in arancione di qualche Regione, siccome questa misura prevederebbe in automatico tutta una serie di restrizioni come la chiusura dei ristoranti alla sera oltre che cinema e teatri, in questo caso dobbiamo mettere in atto un sistema che dia la possibilità a chi si è vaccinato di poter continuare a usufruire di queste libertà", precisa. Per poi aggiungere: "Per chi invece decide di non vaccinarsi è giusto garantire il diritto al lavoro ed i diritti primari, ma se una persona non si vaccina è giusto che abbia qualche restrizione in più".

Già questa mattina Costa, intervenendo al Tg2 Italia su Rai 2, aveva detto che "certe attività come andare ristorante, cinema o teatro, con un peggioramento queste attività andrebbero riservate ai vaccinati", comunicando che "da questa settimana inizierà un percorso con le Regioni, dal governo c'è sempre stata la massima disponibilità per il dialogo". Ed è previsto proprio tra qualche ora l'incontro tra Regioni e governo su cui si dovrà decidere come affrontare le possibili restrizioni in arrivo, alla luce dell'impennata di contagi. Anche tra le Regioni, del resto, sembra esserci convergenza sulla necessità di tenere aperte le attività sia essenziali che non per i vaccinati, considerando comunque che il tasso di vaccinazione è decisamente elevato.

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