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“Fuori dalle graduatorie, senza un perché”: cosa è successo ai docenti idonei esclusi dal concorso scuola PNRR

Difetti di trasparenza nel concorso PNRR1 e regole che favoriscono alcuni concorrenti: la protesta dei docenti idonei esclusi dalle graduatorie.
A cura di Backstair
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di Selena Frasson

Immergersi nel mondo della scuola significa entrare in contatto con decine di docenti precari. Sono riuniti in associazioni, sindacati di comparto e gruppi Instagram in cui si battono contro un sistema che, riferisce uno dei portavoce del movimento “Idonei Esclusi 23/24”, Luigi Sofia: “non premia il merito, ma seleziona sulla base di quiz a crocette, trabocchetti ministeriali e il tempo implacabile di una clessidra che scorre troppo in fretta”.

Sofia è un docente di lettere, da anni insegna con contratti a termine senza riuscire a ottenere una cattedra, non per mancanza di qualifiche, professionalità o esperienza, ma per gli intricati meccanismi dei concorsi pubblici.

Nel 2023, in attuazione degli accordi Italia-Unione Europea nell’ambito dei progetti legati alla ripresa e resilienza dei Paesi membri, è stato indetto il PNRR1, un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 30.216 docenti, di cui 21.101 comuni e 9.115 di sostegno. Decine di migliaia di insegnanti hanno partecipato alla chiamata e la maggior parte di loro ha superato le prove ottenendo l’idoneità. I vincitori, visto il proprio punteggio in graduatoria, hanno ottenuto l’assegnazione di una cattedra, ma tutti gli altri sono stati scartati senza sapere il perché.

Questa è una delle prime anomalie segnalate: tutti i partecipanti, infatti, sono stati informati del loro punteggio e hanno avuto modo di confrontarlo con quello dei colleghi, ma a fronte di un risultato uguale, o addirittura superiore a quello dei vincitori, molti di loro sono stati scavalcati. Sono i cosiddetti “docenti idonei esclusi” che denunciano l’assoluta mancanza di trasparenza nelle graduatorie, visto che – come raccontano a Fanpage.it – “anche se, da bando, era prevista la pubblicazione di due graduatorie, quella dei vincitori e quella per merito, solo la prima è stata resa nota”. Pertanto, tutti coloro che non si sono ritrovati nell’elenco dei vincitori pubblicato la scorsa estate, sono rimasti in balia delle onde, confinati in un “elenco non graduato” senza possibilità di risalire alla propria posizione concorsuale.

Non solo, trattandosi di liste per le quali non è previsto alcuno scorrimento, chi non ha ottenuto l’assegnazione della cattedra dovrà partecipare a un altro concorso, il PNRR2, ripetendo tutte le prove già sostenute. La nuova data prevista per gli esami scritti è il 19 febbraio, nel frattempo, però, non essendo ancora terminati tutti gli esami della precedente tornata concorsuale, si rischiano sovrapposizioni tra le prove orali del PNRR1 e gli esami scritti del PNRR2. Tanto è vero che, nel dubbio di non vedersi inserire nella graduatoria dei vincitori della prima sessione, alcuni concorrenti hanno preferito giocare d’anticipo iscrivendosi al nuovo concorso.

A complicare ulteriormente il processo di selezione vi sono le clausole che, da bando, prevedono riserve per i concorrenti che appartengano ad una delle seguenti categorie: categorie protette, operatori  volontari  del  servizio civile universale, militari volontari congedati. In applicazione della legge n. 74 del 2023, infatti, nell’ultimo concorso PNRR1 è stata introdotta una riserva di posti pari al 15% a favore degli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile universale. In virtù di questa riserva, i concorrenti che vantavano quest’ultimo requisito hanno sorpassato  gli altri, anche a fronte di un punteggio più basso nelle prove di idoneità professionale. Lo stesso è valso per i concorrenti che rientravano nella categoria ex. artt. 1014 e 678 del d. lgs. n. 66/2010 Codice Ordinamento Militare, con la differenza che in questo caso la riserva non è del 15% ma addirittura del 30%, con uno scarto netto rispetto alla riserva regolata dalla Legge 68/99, che promuove il collocamento mirato di persone con disabilità.

“Ci sentiamo abbandonati”, commenta uno dei tanti insegnanti che si sono rivolti a Fanpage.it dopo la pubblicazione dell’inchiesta “La Cattiva Scuola”. “Abbiamo provato a capirne di più, a fare chiarezza, per noi partecipanti al concorso e risultati idonei ma esclusi non è stata un’operazione trasparente, dovevano pubblicare tutta la lista di chi ha superato il concorso con i rispettivi voti”. Finora, però, le istanze degli insegnanti che si apprestano a ripetere il concorso sono cadute nel vuoto.

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