Il sindaco Lepore a Fanpage: “Far sfilare le camicie nere a Bologna è stata una provocazione, governo irresponsabile”
Quanto accaduto ieri a Bologna, dove si sono verificati degli scontri tra la Polizia e alcuni collettivi di sinistra, è ormai diventato un caso politico. Nelle scorse ore sono intervenuti a più riprese diversi esponenti del governo – tra cui la stessa Giorgia Meloni – che hanno preso le difese delle forze dell'ordine.
Nel corso della manifestazione di protesta contro il corteo organizzato da CasaPound e Rete dei Patrioti nei pressi della stazione di Bologna, alcuni agenti sono rimasti feriti. Tra i primi ad aver puntato il dito contro i manifestanti è stato il leader della Lega, che ha accusato i centri sociali definendoli "covi di delinquenti" e ha annunciato di voler chiederne la chiusura.
Per il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, intervistato da Fanpage.it, la gestione del corteo da parte del governo è stata "irresponsabile". A una settimana dalle elezioni Regionali in Emilia-Romagna, il primo cittadino dem esorta il centrodestra a "prendere voti su delle cose concrete e non mandandoci i Patrioti e CasaPound a sfilare in città".
Sindaco, può aiutarci a fare chiarezza su quanto accaduto ieri a Bologna?
Il comitato per l'ordine pubblico di Bologna con la prefettura e la questura aveva dato parere contrario a questa manifestazione (di CasaPound e Rete dei Patrioti, ndr.) in piazza XX Settembre. Evidentemente poi qualcuno da Roma ha dato indicazioni diverse, per cui si è svolta nonostante tutto.
Quali possono essere le ragioni secondo lei?
Io credo che a una settimana dal voto in Emilia Romagna avere 300 camicie nere che sfilano nella città medaglia d'oro per il valore militare e civile, per la Resistenza di fronte alla stazione di agosto, fosse un modo, sicuramente da parte di chi l'ha promossa, per provocare in una città dove una cosa del genere, non si è mai vista. Non avere pensato di organizzare in modo diverso questa manifestazione dando dei limiti è stato sicuramente un modo poco responsabile da parte del Ministero degli Interni, che doveva prevedere che dei rischi per la città ci sarebbero potuti essere. Perché comunque sono stati coinvolti i passanti e tante persone che hanno rischiato di finire in mezzo ai tafferugli. Quindi la gestione del corteo pubblico è stata quantomeno irresponsabile e noi da subito come amministrazione c'eravamo detti contrari a questa modalità.
Matteo Salvini ha dato la colpa ai centri sociali "occupati dai comunisti", annunciando che chiederà di chiuderli. Come risponde?
Io penso che questo governo deve dare risposta alle cose concrete: i soldi per la sanità, l'alluvione e la casa. Questo è quello che chiedono i cittadini e i sindaci per adesso. Quello che c'è stato purtroppo è il solito copione: ci avevano provato anche quattro anni fa cinque anni fa durante le elezioni regionali con Bonaccini, venne Salvini poche settimane prima del voto. Stesso scena stesso copione, ormai è una storia che si ripete, quindi non so davvero che senso abbia. Io se fossi il loro tenterei di prendere i voti su delle cose concrete e non mandandoci i Patrioti e CasaPound a sfilare in città.
Domani Giorgia Meloni sarà a Bologna per un comizio in vista delle Regionali. Come commenta le sue parole sui fatti di ieri e cosa si aspetta?
Mi aspetto che invece che tirare le orecchie ai collettivi ci dica come mai si è permesso che trecento camicie nere sfilassero a Bologna e poi visti gli impegni che si è presa su alluvione e altri temi e delle risposte alla nostra città perché noi ci aspettavamo i fondi per l'alluvione e invece sono arrivata a 300 camicie nere.