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Il sindaco che propone il braccialetto elettronico per controllare i migranti

Massimo Bergamin, sindaco leghista di Rovigo, propone di monitorare gli spostamenti dei migranti con un braccialetto elettronico. “Sono stanco di vederli gozzovigliare in città”.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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Massimo Bergamin, sindaco di Rovigo
Massimo Bergamin, sindaco di Rovigo

"Serve un controllo elettronico dei profughi per garantire più sicurezza e presidio del territorio. Sono stanco di gente che gozzoviglia per la città". Con queste parole, in un post su Facebook, il sindaco leghista di Rovigo, Massimo Bergamin, annuncia una nuova proposta della sua giunta: un braccialetto elettronico per monitorare i migranti.

In una nota ufficiale il primo cittadino del comune veneto collega alcuni recenti fatti di cronaca all'importanza della sua proposta: "Le vicende di queste ultime settimane – vedi Rimini, Roma e Rovigo, Galleria Balotta, solo per citare alcuni esempi – ancora una volta dimostrano quanto sia disorganizzato il sistema politico-burocratico italiano per quanto riguarda la gestione dei clandestini-richiedenti asilo. Si offre vitto, alloggio, cure mediche, e quasi la cittadinanza, a persone che spesso non rispettano alcuna regola della convivenza civile".

L’idea è quella di un braccialetto elettronico per monitorare gli spostamenti dei richiedenti asilo. Bergamin afferma che la sua iniziativa non nasce da una scarsa fiducia nei confronti delle cooperative che si occupano dell’accoglienza, ma che si rende necessaria per evitare il reiterarsi di determinati casi di cronaca. "Reputo quindi opportuno che, i richiedenti asilo, vengano costantemente monitorati in quello che fanno di giorno e di notte e nel contempo rimanga traccia dei loro spostamenti. Se la sera devono essere all'alloggio che li ospita, non li si può trovare a gozzovigliare in giro per la città. Con questo non viene meno la fiducia nelle cooperative che operano seriamente, ma chi ha delle opportunità dal nostro Paese, deve rispettarne le regole, senza se e senza ma", si legge nella nota.

Tra i fatti citati da Bergamin l’episodio della violenza ai danni di una clochard tedesca a Villa Borghese e quello dello stupro di una turista polacca e di una transessuale peruviana sulla spiaggia di Rimini.

Il sindaco prende poi le distanze da eventuali strumentalizzazioni politiche e precisa che non vuole limitare "la libertà di circolazione o di espressione", ma semplicemente operare un controllo.

Il costo dell'acquisto dei braccialetti elettronici, per il sindaco, deve rientrare nel budget messo a disposizione per l'accoglienza e quindi dovranno occuparsene le cooperative che accolgono sui singoli territori. Per Bergamin infatti gli italiani stanno già pagando troppo le conseguenze del flusso migranti: "Negli ultimi anni sono state stanziate più risorse per gli immigrati – quasi 5 miliardi di euro – che per i nostri giovani, anziani e persone in difficoltà a cui questo governo di sinistra ha destinato solo le briciole." 

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