Come vi abbiamo raccontato, la spesa complessiva del Senato per l'anno 2012 (come da bilancio consuntivo del 2013) ammontava a circa 520 milioni di euro, con una diminuzione dei costi pari a circa 24 milioni di euro (il 4%) rispetto all'esercizio dell'anno precedente. Ora, ad un anno dall'avvio della legislatura, è il centro studi del Senato a mettere in evidenza gli ulteriori risparmi per circa 34 milioni di euro del 2013, con la previsione di una diminuzione dei costi per lo Stato pari a circa 100 milioni nel triennio 2013 – 2016. A pesare in particolare è la "conferma e proroga fino al 31 dicembre 2015 della riduzione di 1.300 euro dell'indennità mensile dei Senatori, per un risparmio complessivo di 6 milioni di euro all'anno, oltre che il blocco del turnover e dell'adeguamento automatico delle retribuzioni dei dipendenti".
Una parte dei risparmi è così direttamente generata dalla riduzione del compenso del Presidente Grasso, passato da 18.600 a 9.000 euro netti, oltre che dalla riduzione della metà del costo complessivo lordo del Gabinetto di presidenza e del fondo per le consulenze, dalla soppressione delle spese di telefonia per i componenti del Consiglio di Presidenza, dal dimezzamento del contributo per le attività di rappresentanza. Ovviamente la parte consistente è determinata dal blocco dell'adeguamento automatico delle retribuzioni e dalla proroga del taglio di 1.300 euro dell'indennità parlamentare. Restano ovviamente "ampi margini" per una ulteriore sforbiciata alle spese (come evidente scorrendo il bilancio consuntivo approvato a novembre).
Ecco l'infografica dei risparmi: