Il Senato approva il dl Milleproroghe, ma boccia la proposta di Lotito sui diritti tv del calcio
Con 88 voti a favore, 63 contrari e 3 astenuti, il Senato ha approvato il decreto Milleproroghe. Il testo adesso andrà alla Camera, dove il governo porrà la questione di fiducia, per essere approvato entro il 27 febbraio. Tra le questioni più dibattute all'interno del decreto c'è il rinvio di un anno delle scadenze per le concessioni balneari: le opposizioni hanno detto in una nota congiunta che il governo rischia di "esporre il nostro Paese ad un serissimo rischio di infrazione" da parte dell'Europa, ma l'emendamento è stato approvato e inserito nel decreto, mentre è stata bocciata la proposta del senatore del Movimento 5 stelle Stefano Patuanelli di cancellare il rinvio di un anno.
Un altro degli emendamenti più discussi era il rinnovo automatico dei diritti tv per le competizioni sportive in scadenza nel 2024, tra cui quelli di Sky e Dazn per la Serie A di calcio. La proposta era del senatore di Fratelli d'Italia e presidente della Lazio Claudio Lotito, ma è stato lo stesso governo Meloni a sopprimere la modifica. "Alla fine la norma che estendeva i contratti in essere per i diritti tv degli eventi sportivi è stata stralciata dal Milleproroghe. Dunque i rilievi che avevamo mosso pubblicamente e durante i lavori di commissione erano fondati. Peccato che la maggioranza non ci abbia dato ascolto per tempo, e abbia approvato l'emendamento in commissione per poi stralciarlo in aula. Pensavano di aver fatto gol ma è stato annullato al Var", hanno commentato gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Sport e Cultura al Senato e alla Camera.
Per il senatore del Partito democratico Daniele Manca, il decreto "non risponde alle esigenze del Paese" perché "continua ad esserci una grande lacuna per quello che riguarda il tema del lavoro, ma ci sono tante norme per la propaganda della maggioranza". Ad esempio, "non è stato corretto l'errore fatto dal governo su Opzione donna nella legge di bilancio" e "non c'è un incremento, che sarebbe doveroso e necessario, del Fondo sanitario nazionale".
Per Raffaella Paita, capogruppo di Azione-Italia viva, "molte delle norme si riducono a provvedimenti tampone, senza un respiro strutturale". Ad esempio, "ci si è occupati delle pensioni dei medici a 72 anni ma non del problema dell'ingresso di nuovi medici. Lo schema finale è molto debole".
Nel governo, si è detto soddisfatto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, "per le misure adottate, nel milleproroghe, in materia di giustizia. Il governo ha fatto un grande sforzo per rinforzare gli organici civili e militari delle strutture afferenti al ministero". Il governo Meloni "ancora una volta dimostra di lavorare con serietà e responsabilità per il bene della Nazione, per una giustizia più giusta e più vicina alle esigenze dei cittadini", ha concluso Delmastro.