Il Senato approva il decreto Pnrr con la fiducia: c’è anche la norma sugli antiabortisti nei consultori
Il decreto Pnrr diventa legge: dopo l'approvazione alla Camera, è arrivato il via libera anche dal Senato al provvedimento, blindato con la fiducia. I voti a favore sono stati 95, 68 quelli contrari e un astenuto. Nei giorni scorsi aveva fatto discutere l'emendamento della maggioranza con cui si aprivano le porte dei consultori alle associazioni anti-abortiste. "Abbiamo lavorato per ottenere il Next Generation Eu ma non possiamo votare questo decreto, che tradisce gli obiettivi contro le disuguaglianze di genere. Accanto al generale stravolgimento del Piano di ripresa e resilienza, sono state inserite norme completamente estranee alla materia e volutamente provocatorie ed ideologiche", ha detto durante la discussione in Aula la senatrice del Partito democratico, Cecilia D'Elia.
E ancora: "Mi riferisco evidentemente all'emendamento che consente l'ingresso nei consultori delle associazioni antiabortiste. Un vero e proprio blitz, in un decreto su cui chiedete la fiducia, che prova a boicottare una legge, la 194, perché non riuscite a non cadere nella tentazione di farlo, come fate dove governate nelle regioni. Con questo emendamento il governo prova ad aggirare la legge, ostacolarne l'applicazione, stigmatizzando e colpevolizzando le donne. Tema che nulla c'entra con il Pnrr. Noi stiamo con le donne, per rivendicare il loro diritto a scegliere e a godere della piena cittadinanza. Non vi consentiremo di colpevolizzarle, di chiamarle assassine".
Il testo del decreto è composto da 46 articoli e ha l'obiettivo di garantire che gli interventi legati al Pnrr, al Piano nazionale di ripresa e resilienza, vengano portati a termine nei tempi previsti. Interviene anche in materia di governance, disponendo anche della realizzazione degli investimenti che non sono più finanziati con le risorse europee. Nel decreto ci sono anche delle modifiche in materia sanitaria, ad esempio la possibilità di prorogare i contratti degli specializzandi. Un'altra novità riguarda le correzioni fatte al sistema della patente a crediti e i riferimenti ai principi di concorrenza e trasparenza nell’ingresso di Poste in PagoPa.