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Il Senato approva il decreto Aiuti quater, ora passerà alla Camera per diventare legge

Con 105 favorevoli, 76 contrari e 3 astenuti, il Senato dà l’ok alla decreto Aiuti quater dell’11 novembre. Ora, per diventare legge, deve essere approvato anche dalla Camera entro il 17 gennaio 2023.
A cura di Luca Pons
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Il decreto Aiuti quater, approvato dal Consiglio dei ministri l'11 novembre, ha avuto il via libera dal Senato per diventare legge. Nell'aula di palazzo Madama, i voti a favore sono stati 105, i contrari 76 e gli astenuti 3. Così il disegno di legge n.345, che converte in legge il quarto decreto Aiuti, passa a Montecitorio.

Come era stato annunciato ieri, il governo ha posto la questione di fiducia sul voto. È stata la prima volta per l'esecutivo di Giorgia Meloni, che lo farà di nuovo nei prossimi giorni per il voto sulla manovra finanziaria. Per diventare definitivamente legge, ora, le misure contenute nel decreto devono essere approvate anche dalla Camera. Il limite temporale per farlo è il 17 gennaio 2023. Se, per qualche motivo, i deputati non dovessero dare il proprio voto favorevole entro quel giorno, il decreto scadrebbe e perderebbe validità anche per il periodo precedente.

Il testo che è andato al voto è stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato il 16 dicembre. Nelle misure più importanti rispecchia il decreto Aiuti quater che era stato varato dal governo. La maggior parte dei 9 miliardi stanziati vengono impiegati per misure di contrasto al caro-energia per imprese e famiglie, come i crediti d'imposta per le bollette e il taglio delle accise sul carburante.

Il decreto Aiuti quater contiene anche lo stop al superbonus 110%, che viene quindi confermato, anche se nella legge di bilancio la scadenza per consegnare la Cilas – la Comunicazione di inizio lavori asseverata per il superbonus – dovrebbe essere spostata fino al 31 dicembre 2022. In più, il decreto è stato modificato per inserire la possibilità di prestiti ponte per le imprese.

Tra le altre misure contenute nel dl ci sono delle esenzioni fiscali per il settore spettacolo: cinema, teatri e sale per concerti non devono pagare la seconda rata dell'Imu, se i proprietari degli immobili sono anche i gestori delle attività legate al mondo dello spettacolo. In più, con l'approvazione della Camera diventerà legge anche la norma per cui l'imposta di bollo non deve essere pagate per richieste di contributi o sovvenzioni a favore delle popolazioni colpite da eventi calamitosi.

Una misura che era contenuta in origine nel decreto Aiuti quater, per come annunciato dal governo, ma che poi è slittata è l'aumento del tetto al contante nel 2023. Il rialzo della soglia di pagamenti che si possono effettuare con denaro contante a 5mila euro era stato annunciato nel decreto, ma poi rimosso. Nel concreto cambia poco, perché la norma è stata inserita nella manovra finanziaria per il 2023.

E proprio la manovra, in arrivo domani alla Camera per il dibattito, è il tema su cui si è chiusa la sessione del Senato. Il presidente Ignazio La Russa, infatti, ha aggiornato la seduta al 27 dicembre, martedì prossimo, alle 0re 14. All'ordine del giorno c'è l'esame della legge di bilancio, se – ha specificato La Russa – il testo sarà "approvato e trasmesso in tempo utile dalla Camera".

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