Il report sui vaccini: in attesa di prima dose ancora il 41% dei 70enni e il 15% degli over 80
L’Italia accelera sulle vaccinazioni, ma ancora gran parte della popolazione a rischio non ha ricevuto neanche la prima dose. Non tanto per gli over 80, tra cui deve ancora ricevere la prima dose il 15,3% del totale, quanto per le persone tra i 70 e i 79 anni: ben il 41,55% di questa fascia d’età non ha ancora ricevuto la prima dose. Sono queste le cifre che emergono dall’ultimo report pubblicato da Palazzo Chigi, aggiornato alle 16:30 del 30 aprile. In totale l’Italia ha ricevuto 22.414.660 dosi, di cui 2,53 milioni nell’ultima settimana. Le somministrazioni sono state 19.606.500, con un incremento di 2,77 milioni negli ultimi sette giorni: sono più quelle somministrate che ricevute. Aumentano anche i punti vaccinali: 78 in più e un totale di 2.438.
Le vaccinazioni degli over 80
Tra gli over 80 italiani ha ricevuto la prima dose di vaccino l’84,68%, ma molte Regioni sono ben al di sotto di questa soglia: Abruzzo, Calabria, Campania, Liguria, Sardegna, Sicilia. Le migliori sono, invece, Trento, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto. È stato vaccinato con prima e seconda dose, invece, il 63,42% degli over 80: le Regioni che hanno immunizzato più persone di questa categoria sono Basilicata, Emilia-Romagna e Lazio. Ma manca ancora all’appello il 15,3% degli over 80, che non ha ricevuto neanche la prima dose.
Le vaccinazioni nella categoria 70-79
Per la fascia d’età 70-79 anni la media nazionale di prime dosi è del 58,45%. Molto al di sotto di questa media ci sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia. Le migliori, invece, sono Trento, Veneto ed Emilia-Romagna. Sulle seconde dosi, invece, la media scende solamente all’8,52%, con le migliori Regioni che sono Lazio, Molise e Valle d’Aosta. Resta, però, il 41,55% di questa categoria che non ha ricevuto ancora la prima dose. Per le altre categorie segnalate nel report, invece, i dati sono più confortanti: è stato vaccinato con prima dose il 96,02% di ospiti delle Rsa, il 94,39% del personale sanitario e il 74,25% del personale scolastico.