Il reddito reale degli italiani scende nel secondo trimestre 2023: unico Paese del G7 in cui non aumenta
Tra aprile e giugno di quest'anno, in Italia, il reddito reale pro capite delle famiglie è sceso dello 0,3%. È un dato negativo soprattutto perché in tutta l'area Ocse, in media, si è registrato un aumento dello 0,5%. L'Italia è anche l'unico Paese del G7 in cui c'è un calo: le famiglie di Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Germania e Francia hanno visto un aumento, mentre per il Giappone non ci sono dati aggiornati.
A mettere in evidenza il dato è l'ultima comunicazione dell'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sul tema. Nel secondo trimestre del 2023, su 21 Paesi in tutto, undici hanno registrato un aumento del reddito reale (cioè tenendo conto dell'inflazione) pro capite delle famiglie. In dieci c'è stata una diminuzione, e tra questi c'è l'Italia. Per le famiglie italiane è sceso anche il Pil reale per abitante, anche questo dello 0,3%. La media Ocse, invece, è stata del +0,4%.
Va detto che nei primi tre mesi dell'anno l'Italia aveva registrato un risultato alto, +3%. L'aumento più forte tra i Paesi Ocse. Poi però nei mesi successivi la crescita si è fermata, e così le famiglie si sono ritrovate con un reddito reale più basso.
Tra i Paesi del G7, nel secondo trimestre l'aumento più forte è stato quello del Canada, con una crescita dell'1,2%. Poi il Regno Unito, con un +0,9%, e gli Stati Uniti e Germania con lo 0,5%. A chiudere è la Francia con un modesto +0,1%. Tutti questi Paesi nel trimestre precedente avevano invece avuto un calo.
Guardando agli Stati Ocse che non rientrano nel G7 invece il risultato migliore lo ottiene l'Ungheria (+3%), grazie al calo dell'inflazione. Il dato peggiore invece è quello della Polonia: -3,4%. Per l'Ocse in generale, è da cinque trimestri (quindi da aprile-giugno 2022) che i redditi reali pro capite delle famiglie crescono in media.
Il dato italiano, il peggiore nel G7, è stato rilanciato dalle opposizioni al governo Meloni. Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd, ha scritto: "L'Italia è l'unico Paese dei G7 a registrare una caduta, dello 0,3%. Nei Paesi in cui l'aumento è stato più sensibile, Canada e Regno Unito, la ragione sta nell'aumento delle retribuzioni", ha evidenziato, dicendo che è "inaccettabile" la "incomprensibile contrarietà di maggioranza e governo ad approvare la proposta delle opposizioni che garantisce un salario minimo".
Dal Movimento 5 stelle, il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri ha commentato: "È la riprova della cattiveria del governo Meloni. Il reddito reale delle famiglie sia cresciuto in tutti i Paesi del G7, ma non nel nostro. Giorgia Meloni continua a scrivere sui suoi appunti tante promesse, ma per il Paese si segnano solo dei meno". Raffaella Paita, senatrice di Italia viva, ha attaccato: "In Italia per il secondo trimestre consecutivo si registra una perdita di potere d'acquisto delle famiglie. Una tendenza gravissima, che dimostra che stiamo perdendo la rotta. È ufficiale: quello che doveva essere il governo dei patrioti e del sostegno alla famiglia, si è invece rivelato il governo delle tasse e della decrescita".