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“Il puppy yoga è illegale”: il ministero della Salute dice no agli esercizi con i cuccioli di cane

Anche grazie ai social, le sessioni di yoga con i cagnolini sono sempre più popolari. Ma dopo le denunce degli animalisti sul maltrattamento subito dagli animali, interviene il ministero della Salute: “I cuccioli non possono essere sfruttati così”.
A cura di Luca Capponi
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Vi sarà capitato, scorrendo il feed del vostro social preferito, di imbattervi in video di sessioni di yoga in cui tenerissimi cuccioli di cane interagiscono con i praticanti. Il fenomeno del "puppy yoga", esploso da mesi anche in Italia dopo l'iniziale boom negli Stati Uniti, è fatto di abbracci e coccole tra umani e cagnolini ed è alimentato proprio dai contenuti social, con didascalie che puntano molto sulla "magia" o la "dolcezza" di questa interazione. Ma è una pratica illegale, almeno nei modi in cui è stata spesso praticata fin qua. Il ministero della Salute è infatti intervenuto con una nota in cui invita le Regioni a “vigilare” perché queste pratiche non vengano organizzate e vendute. Il motivo? Il possibile sfruttamento a cui vengono sottoposti i cuccioli di cane, per cui si sono lamentate molte associazioni animaliste.

In particolare il dipartimento nazionale che si occupa della salute animale, che fa parte del ministero della Salute, ha fatto leva sul fatto che questi cani siano troppo piccoli per partecipare a queste pratiche, ricordando come le attività di cosiddetta “pet therapy” siano legali solo con animali adulti. "Alcune associazioni – si legge nella nota – contatterebbero direttamente allevamenti di cani per ottenere i cuccioli da utilizzare in incontri con utenti nel corso di sessioni di yoga". Pratiche che devono essere considerate come una “attività assistita con gli animali” (Aaa) e devono quindi rispettare tutte le normative che regolano questo genere di operazioni.

Cos'è il "puppy yoga"

Il "puppy yoga" è una variante del “dog yoga”, detta anche “doga”, che prevede esercizi in presenza del cane. Alle lezioni sono presenti cuccioli, che sono lasciati liberi di interagire con i presenti nella parte di “pet therapy”, scattando foto e selfie. Dal dog yoga sono poi derivati il "kitty yoga" e il "puppy yoga", che prevedono lezioni in compagnia rispettivamente di cuccioli di gatti e di cani. In Italia le lezioni costano mediamente 40 euro. Parte della sessione è dedicata alla produzione di video e foto che riscuotono molto successo sui social. I cuccioli vengono forniti di solito "in affitto" da allevatori ma, secondo quanto denunciano molti attivisti, la pubblicizzazione dei cuccioli da parte degli allevatori conduce talvolta alla vendita dei piccoli cani e gatti.

Le denunce degli animalisti

Nelle scorse settimane l’associazione animalista Lndc Animal Protection aveva presentato presso la Procura di Milano una denuncia per possibile maltrattamento degli animali. “Ci troviamo di fronte a un vero e proprio sfruttamento a fini commerciali – aveva dichiarato la Presidente dell'associazione Piera Rosati – che non tiene in alcun conto il benessere e la salute psicofisica di creature ancora troppo fragili per essere trattate in questo modo. A quell’età, i cuccioli non dovrebbero affrontare viaggi e stress, ma stare in un ambiente tranquillo e protetto sotto la guida e le cure della mamma".

Anche la ong animalista Enpa aveva invitato a boicottare questa pratica e a segnalare le sempre crescenti realtà che la stavano proponendo. "Non solo il Puppy Yoga – ha affermato Giusy D'Angelo, esperta cinofila Enpa – rappresenta un'esperienza stressante sul piano psico fisico ed etologico per i cuccioli, ma incentiva anche adozioni, in questi casi tramite acquisto, inconsapevoli".

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