Il programma elettorale del M5s, dal vincolo del doppio mandato per tutti al Superbonus energia
Anche il Movimento Cinque Stelle presenta il suo programma elettorale in vista del 25 settembre. Dopo aver depositato il simbolo presso il ministero dell'Interno, i pentastellati hanno messo nero su bianco le misure che intendono realizzare durante la prossima legislatura. C'è il rafforzamento del reddito di cittadinanza, il salario minimo, il superbonus. Giuseppe Conte è pronto a lanciare la campagna elettorale con lo slogan "Dalla parte giusta": nel programmata bollato M5s sono presenti una serie di iniziative verso l'ambiente, le donne, i giovani e il lavoro.
Torna il cashback fiscale, si parla di cancellazione definitiva dell'Irap e di taglio del cuneo fiscale per imprese e lavoratori. Non mancano una serie di misure per cui i Cinque Stelle si sono battuti nell'ultima fase finale della legislatura: il salario minimo, il reddito di cittadinanza, il superbonus edilizio. Ma ci sono anche diverse novità. Come, ad esempio, un nuovo superbonus "energia imprese", che funzionerebbe sempre secondo il meccanismo dei crediti fiscali. Si parla anche di congedi paritari per madri e padri, il riscatto gratuito della laurea, la pensione "garanzia giovani" e il diritto di voto per i 16enni.
Nel programma si dice no a nuove trivellazioni e nuovi inceneritori. Non solo, il documento affronta anche la questione delle riforme: i Cinque Stelle propongono infatti l'introduzione della cosiddetta "sfiducia costruttiva" e che il presidente del Consiglio abbia il potere di revocare il Consiglio dei ministri. E ancora: vincolo del doppio mandato per tutti i partiti, stop ai cambi di casacca in Parlamento e la legge sul conflitto di interessi.
Non manca l'agenda progressista: si parla di regolamentazione per quanto riguarda la coltivazione della cannabis, di matrimonio egualitario e legge contro l'omotransfobia, di ius scholae. Si propone una scuola dei mestieri "per valorizzare e recuperare la tradizione dell'artigianato italiano". In tema di politica estera, si ribadisce l'orientamento europeista e atlantico, ma con "un atteggiamento proattivo e non fideistico". Infine, no alla corsa al riarmo e progressiva abolizione della caccia.