Il programma di Forza Italia alle elezioni europee 2024: le proposte su imprese e premierato europeo
"Con noi al centro dell'Europa". È il nome del programma portato da Forza Italia alle elezioni europee che si terranno l'8 e il 9 giugno. Il partito del vicepremier Antonio Tajani fa parte del Partito popolare europeo (Ppe), uno dei sette gruppi politici in cui è attualmente suddiviso il Parlamento europeo.
Di formazione cristiano-liberale, Forza Italia è un partito tradizionalmente europeista. Dopo la morte del suo fondatore Silvio Berlusconi, la guida del partito è passata ad Antonio Tajani, che ora punta a raggiungere il 10% alle europee. Tra i punti del programma spiccano l'idea di un "Premierato europeo", la Difesa comune, l'Unione bancaria e un piano strategico per le imprese soprannominato "Made in Europe 2030". E ancora, l'attenzione è rivolta al contrasto all'immigrazione e alla promozione di un "ambientalismo responsabile".
FI insiste su "sicurezza e difesa comuni" e "controllo dell'immigrazione"
Il primo punto del programma di FI è dedicato alla difesa e alla sicurezza. Per il partito la priorità è una difesa comune attraverso il "potenziamento dell’industria della difesa e dei programmi comuni e maggiore cooperazione delle forze armate, verso un percorso di integrazione con un incremento delle missioni sotto l’egida europea". Sul conflitto russo-ucraino Forza Italia ribadisce che "continuerà a fornire sostegno al popolo ucraino", mentre sul Medio oriente si dichiara "al fianco di Israele, presidio democratico da sempre a noi vicino per storia e valori". Sempre nell'ottica di una difesa comune europea FI propone l'istituzione di un Commissario europeo per la difesa "incaricato di coordinare le politiche di difesa degli Stati membri e promuovere una maggiore integrazione nel settore della sicurezza europea".
Sul piano del contrasto all'immigrazione gli azzurri sostengono l'istituzione di un meccanismo obbligatorio per ricollocare i migranti che coinvolga tutti i Paesi europei e la sigla di accordi bilaterali con i Paesi di transito, soprattuto dell'Africa settentrionale e del Medio oriente. Sulla scia di quanto già messo in campo dal governo Meloni finora, anche il partito di Antonio Tajani propone un suo piano per la cooperazione con gli Stati africani, il "Piano Marshall per l'Africa". Al momento però il manifesto per le europee di Forza Italia si limita a definirlo un "ambizioso programma di investimenti UE", senza fornire una descrizione dettagliata a riguardo.
Il capitolo più ampio è su "competitività e libertà d'impresa"
È sulla competitività e sulla libertà d'impresa che gli azzurri dedicano maggiore spazio all'interno del loro programma. Le misure pensate dal partito di Antonio Tajani sul tema occupano ben tre pagine a differenza delle altre questioni, ognuna racchiusa in una singola slide. In particolare, FI chiede "un'Europa con un fisco più favorevole alle imprese e un organo consultivo europeo per la competitività delle nostre piccole medie imprese". Si legge anche di un "Piano strategico per le imprese Made in 2030″ a cui Forza Italia starebbe lavorando per tutelare" le infrastrutture critiche nonché le nostre aziende più innovative dell’UE dalla concorrenza sleale della Cina".
Gli azzurri inoltre, sottolineano la necessità di una politica fiscale comune, di un'unione bancaria e di un debito comune europeo per "promuovere la stabilità economica" e per "affrontare le crisi finanziarie in modo efficace". Per agevolare le imprese FI propone anche di rendere più semplici le procedure burocratiche per accedere ai fondi europei e di applicare il cosiddetto "principio one in, two out". In sostanza, per ogni nuova legge approvata l'idea sarebbe di cancellarne altre due al fine di alleggerire il carico normativo per le imprese.
Sul Green FI promuove un "ambientalismo responsabile"
Al capitolo Green, Forza Italia sostiene un approccio ambientalista "responsabile". In particolare, per il partito di Tajani occorre passare un "Green deal ideologico a uno realisitico". Per fare ciò, secondo FI, occorrerebbe "rivedere il pacchetto di iniziative che rischia di danneggiare settori chiave della nostra economia – dall’automotive alla casa, dalla siderurgia all’agricoltura – e di avvantaggiare avversari strategici come la Cina".
Tra le altre cose, gli azzurri insistono sulla necessità di una "strategia europea di economia circolare che favorisca gli Stati ad attivare catene di approvvigionamento di materie prime critiche e di materiali critici e permettere quindi all’Europa di essere più determinante nella competizione economica internazionale".
La proposta di un "premierato europeo"
Tra le proposte finali, al capitolo "riformare i trattati europei" spunta l'ipotesi di un premierato europeo, ovvero "l'elezione diretta di un solo “Premier/Presidente dell’Unione” che sostituisca gli attuali presidenti della Commissione e del Consiglio europeo". Tra gli altri punti il rafforzamento del potere legislativo dell'Eurocamera e l'istituzione del voto a maggioranza per "uscire dalla logica dei veti".