Il prof che vuole bocciare chi manifesta con le sardine si scusa: “Non lo avrei mai fatto”
Arrivano le scuse da parte del professore dell’istituto superiore di Fiorenzuola d’Arda, nel piacentino, dopo aver minacciato via social gli studenti che avessero deciso di andare alla protesta delle sardine contro il leader della Lega, Matteo Salvini. Le scuse sono arrivate attraverso una mail recapitata ad alcuni giornali: “Mi scuso pubblicamente con tutti gli studenti, genitori, colleghi e dirigenti. Non era certo nelle mie intenzioni mettere in difficoltà attraverso il mio scritto. Chi mi ha conosciuto sa che non sarei mai e poi mai in grado di compiere azioni del genere”, scrive il prof nel tentativo di giustificarsi.
Il messaggio del prof di Fiorenzuola lasciava poco spazio all’immaginazione, con una vera e propria minaccia rivolta agli studenti: “Se becco qualcuno di voi, da martedì cambiate aria, nelle mie materie renderò la vostra vita un inferno, vedrete il 6 col binocolo e passerete la prossima estate sui libri. Di idioti in classe non ne voglio”. Oggi il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha annunciato in un post su Facebook di aver avviato un provvedimento di sospensione nei confronti del docente.
Sul tema è intervenuta tutta la politica italiana. Con la presa di distanza anche da parte della Lega. Lo fa, per esempio, il leader del Carroccio, Matteo Salvini: “I professori facciano i professori, gli studenti facciano gli studenti e vadano dove vogliono. Penso che ognuno sia libero di andare a fare quello che vuole, io ho avuto professori quasi sempre di sinistra e me li sono tenuti”. Anche la candidata leghista alla presidenza della Regione Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni, condanna le parole de prof: “Non è un iscritto alla Lega, al contrario di quello che ho letto su alcuni media. Condanno le sue parole: sono inaccettabili, ancor più se scritte o pronunciate da un docente. Le piazze, se non violente, le rispetto sempre, anche se non ne condivido il messaggio. E mai nessuno deve permettersi di censurare idee e pensieri altrui, né con parole né con minacce”.
Sul caso è intervenuto anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Un professore di italiano e latino, sostenitore di Salvini, scrive su Facebook che chi va in piazza con le sardine non prenderà più 6 con lui, neppure col binocolo. Chi scrive certe cose ai suoi studenti può definirsi un educatore? Per me naturalmente no”.