Il procuratore De Lucia contro Nordio: “Senza intercettazioni non avremmo arrestato Messina Denaro”
Le intercettazioni sono state fondamentali per arrestare Matteo Messina Denaro. A sottolinearlo a più riprese – abbastanza per capire che tipo di messaggio stesse mandando e soprattutto a chi – è stato il Procuratore capo della Procura di Palermo, Maurizio De Lucia, durante la conferenza stampa sulla cattura del boss di Cosa Nostra. "L'indagine si basa sull'attività di intercettazione che, se fosse il caso di ribadirlo, sono indispensabili e irrinunciabili nel contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso – ha detto il capo dei pm – Senza le intercettazioni non si possono fare indagini e non soprattutto le indagini non portano ad alcun risultato. Questa è la cosa più importante e deve essere chiara".
Il messaggio di De Lucia è rivolto al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha un'opinione molto netta sulle intercettazioni: "Hanno costi esorbitanti e disomogenei sul territorio nazionale – ha detto all'ultimo question time in cui è stato interrogato dai parlamentari, nuovamente sul tema – il pagamento sfugge a ogni forma di controllo, perché ogni pubblico ministero ne dispone quanto vuole". E ha annunciato: "Stiamo costituendo tavoli di lavoro per lo meno per rendere omogenee le liquidazioni. E il mio auspicio è che venga affidato agli uffici giudiziari un budget che non possa essere superato annualmente".
Nordio sta lavorando, in sostanza, a una nuova riforma delle intercettazioni per limitarne l'utilizzo. Gli annunci del Guardasigilli hanno scatenato forti polemiche sia da parte delle opposizioni – in primis del Movimento 5 Stelle, ma anche del Partito Democratico, con l'ex ministro Andrea Orlando che aveva attaccato duramente Nordio in un'intervista a Fanpage.it – che da parte, ovviamente, dei pm che ritengono sia uno strumento particolarmente utile all'attività di indagine.
Il ministro della Giustizia ha detto anche di voler eliminare il Trojan, definito uno strumento "incivile", ma Nordio ha precisato in più occasioni che un'eventuale riforma non riguarderebbe i reati di mafia o terrorismo. Tagliare il costo – e di conseguenza limitare l'utilizzo dello strumento – per far sì che le intercettazioni vengano usate solamente "in casi eccezionali di gravissima pericolosità nazionale".