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Caso Ruby

Il processo Ruby Ter riparte dall’appello, la Cassazione cancella assoluzioni delle ex “Olgettine”

Il processo Ruby Ter ripartirà dall’appello con l’accusa di corruzione: lo ha deciso la Corte di Cassazione. Annullate le assoluzioni delle ragazze che parteciparono alle feste di Arcore, mentre per Silvio Berlusconi l’assoluzione è definitiva.
A cura di Luca Pons
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Riprenderà il processo Ruby ter, che vede imputate per corruzione circa venti ragazze che parteciparono alle cene di Arcore nella villa di Silvio Berlusconi. La Corte di Cassazione ha disposto un processo di appello per l'accusa di corruzione, mentre ha dichiarato prescritta quella di falsa testimonianza. L'ex fidanzato di Karima el Mahroug (nota come ‘Ruby'), Luca Risso, era accusato di riciclaggio ed era stato assolto anche lui: nel suo caso il ricorso è stato ritenuto inammissibile. Silvio Berlusconi, anche lui assolto, non sarà toccato dal nuovo processo, sia perché deceduto, sia perché era stato assolto "perché il fatto non sussiste".

Il processo Ruby Ter si era concluso in primo grado con un'assoluzione arrivata a febbraio dell'anno scorso, e questa assoluzione aveva riguardato anche l'ex premier Silvio Berlusconi. Alla base della decisione c'era stato il fatto che già nei primi due processi (Ruby e Ruby bis) le ragazze coinvolte avrebbero dovuto essere indagate, perché c'erano "indizi" di corruzione, e non semplicemente ascoltate come testimoni. Durante gli interrogatori – avvenuti ormai più di dieci anni fa – avrebbero dovuto essere assistite da un legale e avere la facoltà di non rispondere, invece questo non era avvenuto. Dunque non si poteva parlare di falsa testimonianza né di corruzione in atti giudiziari.

A giugno i pm di Milano avevano deciso di ricorrere alla Cassazione. Non erano andati alla Corte d'Appello perché condividevano la ricostruzione dei fatti avvenuta nel processo di primo grado, e gli interessava contestare solo i ragionamenti giuridici che avevano portato all'assoluzione. Richiesta che effettivamente la Cassazione ha accolto, dopo una camera di consiglio durata circa due ore.

Circa venti, come detto, le donne che torneranno a processo – le "Olgettine", come vennero chiamate giornalisticamente all'epoca dei fatti – e che partecipavano alle serate organizzate ad Arcore. Il dispositivo della Cassazione recita che è stata "annullata con rinvio" l'assoluzione per corruzione in atti giudiziari.

Tra le persone che hanno commentato nell'immediato la decisione dei giudici c'è Marysthelle Polanco, una delle donne che si trovava ad Arcore durante le feste: "Non è ancora finita. Berlusconi è morto ma adesso il processo è mio. Pensavo non andasse così, lui è assolto e io rischio di essere condannata, com'è possibile?", ha commentato. I legale di Polanco, Andrea Cassamagnaghi, ha parlato a sua volta: "Non sono mai stato così desideroso come oggi di leggere le motivazioni. A oltre tredici anni dai fatti si ricomincia: senza alcuni pezzi, perché sono prescritti, e senza il presunto corruttore Berlusconi che è morto dopo essere stato assolto, e l'assoluzione per lui è definitiva".

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