Ieri sera gli Articolo 31 suonavano al Forum di Assago, e sul palco a sorpresa è salita la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. "Così com'è indovina chi viene a cena", e J Ax trascina sul palco la leader dell'opposizione, tra lo stupore dei fan. I due si sono esibiti in un'inedito performance cantando per l'appunto un grande classico degli Articolo 31: "Così com'è".
L'effetto cringe è dietro l'angolo, così come il rischio di diventare un meme al fianco del Signor Burns dei Simpons che si traveste da Secco il bullo, indossando un berretto e la maglietta nera con il teschio per vestire i panni del giovane. Ma Elly Schlein quando si lascia andare sa fare politica mentre si diverte. Come quando in giro per feste dell'Unità si ferma fino a tardi a giocare ai videogiochi con i giovani militanti (che ormai l'aspettano per sfidarla a Mario Kart), o quando sale sul carro del Pride per ballare Il cobra non è serpente o A far l'amore comincia tu.
Sul palco degli Articolo 31 Elly Schlein tutto sommato se l'è cavata, anche se la prova canora è comprensibilmente più difficile di quella di ballo o al joystick. Ma al di là del voto preso nel duetto, la leader dem fa bene a insistere a presentarsi in jeans sulla scena politica, e ad accostarsi ai nomi della scena musicale pop. E fa bene non tanto per giocare la carta di un rischioso giovanilismo, per quanto genuino (si vede che si diverte davvero in queste situazioni), ma perché lei può accostarsi la cultura pop (nel senso di popular) mentre Giorgia Meloni non può. Pensate alla leader di Fratelli d'Italia saltare con J Ax cantando "Ooh Maria ti amo", lei che scriveva i dazebao con scritto "Erba? Roba da conigli" firmati Azione Giovani.
La destra italiana, ossessionata dall'egemonia culturale, è tutta presa dall'obbiettivo di spodestare il marxismo culturale che a loro modo di vedere avrebbe tenuto in ostaggio la cultura italiana fino ad oggi. Ma l'operazione è resa impossibile dalla distanza siderale tra la propria sensibilità e quella della cultura di massa. Non è un caso che il Festival di Sanremo di Amadeus, che ha riportato milioni di italiani, soprattutto giovanissimi, a riavvicinarsi all'evento, sia stato una vera e propria spina nel fianco per la destra. Baci omosessuali, un'estetica decisamente queer di tanti cantanti in gara, artisti di seconda generazione e una poetica decisamente al passo con i tempi, hanno riportato il palco dell'Ariston nella società reale, quella dove tutto questo è la normalità, con grande scorno della destra che amava il festival rassicurante e polveroso, di quella canzone italiana che non ascoltava più nessuno.
Così Meloni e soci al governo possono ordinare la propria visione culturale nelle mostre sponsorizzate dal MIBACT, possono espellere dalle grandi istituzioni teatrali qualsiasi innovazione privilegiando un presunto canone classico. e possono mortificare il cinema con le nuove regole del tax credit che premiano le pellicole che parlano del genio italiano, ma non possono colmare l'abisso di distanza che li separa dalla sensibilità dei prodotti culturali pop che scalano le classifiche.
Elly Schlein questo lo sa, e fa bene a cantare con J Ax.