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Il presidente Mattarella difende la sanità pubblica: “Non devono tornare differenze territoriali”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato del welfare italiano ed europeo, e in particolare, sulla sanità ha avvertito: “Non possiamo consentire che tornino divari territoriali, generazionali e sociali”. L’intervento è arrivato proprio mentre il governo Meloni si prepara ad approvare la legge di bilancio.
A cura di Luca Pons
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Il sistema di welfare italiano è "frutto dei principi della Costituzione e delle scelte compiute nei decenni repubblicani", e per questo è un "pilastro del nostro modello sociale, oltre che un tratto essenziale della stessa cittadinanza". Dunque, soprattutto nella sanità pubblica, "non possiamo consentire che tornino divari territoriali, generazionali e sociali". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto oggi al Forum ‘Welfare, Italia'.

Il capo dello Stato ha sottolineato che "servizi, le regole, gli equilibri raggiunti, non sono garantiti in astratto, ma necessitano di continuo adeguamento e rafforzamento", per poter rispondere meglio "alle domande che provengono dalla società", con l'obiettivo di "assicurare ai diritti il loro irrinunciabile carattere universalistico". Insomma, se si dà per contato che ci siano benefici come la sanità pubblica, le misure contro la povertà e la disoccupazione, e altre ancora, si rischia che queste non siano più rivolte a tutti, e progressivamente diventino dei privilegi a cui solo alcuni hanno accesso.

"Il welfare moderno, oltre a essere protezione, sicurezza e diritto, è sempre più una componente rilevante dell'identità di un Paese", ha ribadito Mattarella, "e del patrimonio di valori di coesione, di solidarietà, di cultura che caratterizza il continente". Il tema non è importante solo in Italia, perché garantire che tutti i cittadini europei abbiano accesso al welfare è "una sfida che riguarda l'intera Europa, per l'interconnessione che caratterizza le società dei 27 Paesi dell'Unione".

Soprattutto oggi, perché "viviamo trasformazioni profonde che incidono sulle strutture e sulla stessa sostenibilità del sistema di welfare". Il presidente della Repubblica non ha fatto riferimenti espliciti, ma ha chiesto di fare particolare attenzione affinché in Italia non tornino delle discriminazioni (per la sanità e non solo) tra persone che abitano in zone diverse del Paese, o tra chi è più benestante e chi meno, o tra chi è più anziano e chi è più giovane: "Non possiamo consentire che tornino divari territoriali, generazionali e sociali, così in campo sanitario, così nelle altre dinamiche di integrazione sociale".

Nell'impegno per evitare queste discriminazioni, e per far sì che il welfare sia garantito a tutti nello stesso modo, ci devono essere "innovazione e progettualità". Infatti, bisogna "dare attuazione, nel tempo, all'indirizzo costituzionale che pone al centro la persona". Lo stesso indirizzo della Costituzione che "assicura adeguata protezione sociale nel segno del diritto eguale, per chi si trova nel bisogno".

Il discorso è arrivato proprio nel giorno in cui il governo Meloni si appresta a discutere e approvare la legge di bilancio. Qui ci saranno anche dei fondi per la sanità, anche se si va verso anni in cui la spesa pubblica dovrà essere ridotta moltissimo. Nel frattempo, il prossimo anno potrebbe essere messa in discussione con un referendum la legge sull'Autonomia differenziata, che tocca in parte anche la sanità.

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