Il presidente Mattarella dice che l’arrivo dei migranti in Italia è necessario e non si può fermare
"Non si può dimenticare il dramma dei profughi". Comincia così il passaggio del discorso del presidente Mattarella dedicato ai migranti. Ospite del meeting di Rimini, il capo dello Stato ha tenuto un lungo intervento in cui si è soffermato anche sull'emergenza migratoria. "Questi fenomeni vanno affrontati per quel che sono – ha continuato il Presidente della Repubblica – movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere". E ha raccontato: "Nello studio dell’appartamento dove vivo al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino di quattordici anni, annegato, con centinaia di altre persone nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto, la dimostrazione, che voleva venire in Europa per studiare".
"Questo disegno mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono innumerevoli singole persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro – ha continuato Mattarella – Il loro futuro tante volte cancellato". Il capo dello Stato, dopo aver sottolineato che parliamo di persone e non di numeri, ha anche richiamato l'Ue: "Occorre un impegno, finalmente concreto e costante, dell’Unione Europea. Occorre sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori", ha detto.
"È necessario rendersi conto che soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani – ha aggiunto Mattarella – la prospettiva e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale". Insomma, non bisogna chiudere le porte e i porti, ma programmare gli ingressi per un ampio numero di persone: "Ne verrebbe assicurato inserimento lavorativo ordinato – ha sottolineato il Presidente della Repubblica – rimuovendo la presenza nascosta, incontrollabile, di chi vaga senza casa, senza lavoro e senza speranza o di chi vive ammassato in centri di raccolta, sovente mal tollerati dalle comunità locali".
"Occorre percorrere strade diverse", ha sintetizzato Mattarella, bocciando la linea del governo sull'immigrazione. "Se non se ne avverte il senso di fraternità umana, per una miglior sicurezza – ha aggiunto –Anche come investimento sul futuro delle relazioni, con i popoli di origine, che saranno presto sempre più protagonisti della scena internazionale".