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Il premierato arriva in Commissione alla Camera: quando verrà approvata la riforma

Oggi, il ddl costituzionale sul premierato è arrivato in Commissione Affari costituzionali alla Camera, dopo il primo ok dal Senato. Vediamo quali sono i prossimi passaggi e quando sarà approvata la riforma che introduce l’elezione diretta del premier.
A cura di Giulia Casula
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Il ddl costituzionale sul premierato è arrivato oggi in commissione Affari costituzionali alla Camera. La riforma bandiera di Fratelli d'Italia, che a giugno ha ricevuto il primo via libera dal Senato, ha appena cominciato il suo iter a Montecitorio, ma per l'approvazione i tempi si preannunciano lunghi.

La riforma che introduce l'elezione diretta del presidente del Consiglio, infatti, dovrà essere varata in duplice lettura da entrambi i rami del Parlamento. Tuttavia, poiché si tratta di una legge costituzionale, per l'approvazione è richiesta la maggioranza qualificata, e cioè almeno i due terzi dei parlamentari a favore. Un'ipotesi poco realistica al momento: con ogni probabilità scatterà la consultazione degli elettori e il referendum potrebbe tenersi nel 2025, se non slittare addirittura al 2026.

Intanto, la ministra per le Riforma Elisabetta Casellati, intervenuta in I Commissione, si è detta "aperta alle modifiche" sul ddl licenziato dall'Aula. "Sono d'accordo a modificare il testo se ci sediamo a un tavolo e da questo tavolo esce un testo condiviso. Ma non accetto l'ostruzionismo delle opposizioni, come già avvenuto al Senato", ha dichiarato.

Immediata la risposta capogruppo di Avs alla Camera Filiberto Zaratti. "I Paesi che hanno adottato il presidenzialismo stanno vivendo momenti di difficolta' enormi, l'unico paese che ha adottato un modello come quello proposto da questo governo e' Israele e ha dovuto tornare indietro rapidamente. Oggi la ministra Casellati ci ha detto che auspica un confronto: ma su cosa se hanno deciso tutto loro senza consultarci?", ha dichiarato. "Noi saremo costretti ad una battaglia politica se non verrà ritirata la proposta di elezione diretta del premier, noi non vogliamo duci o condottieri".

Anche per il dem Federico Fornarno, "prima di entrare nel merito del disegno di legge di riforma costituzionale il governo deve scoprire le carte sulla legge elettorale. È del tutto evidente che la nuova architettura istituzionale del premierato si fonda sulla riforma della legge elettorale. Non si può iniziare ad affrontare la riforma, su cui siamo fermamente contrari, in assenza di un testo base della nuova legge elettorale prevista dal ddl del governo. La Ministra Casellati non può limitarsi a dichiarare che ci sta pensando", ha dichiarato nel suo intervento in Commissione. "La Camera deve essere messa nelle condizioni di poter esaminare nel merito tutti gli effetti della riforma sulla nostra architettura istituzionale. Per la prima volta nella storia repubblicana, si costituzionalizza la legge elettorale".

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