Il premier britannico Starmer incontra Meloni: sul tavolo il dossier migranti e l’accordo Italia-Albania
Il primo ministro britannico Keir Stamer è a Roma per incontrare Giorgia Meloni. Al centro del bilaterale il contrasto all'immigrazione illegale e il dossier migranti.
Sul tema, il premier inglese ha mostrato particolare interesse nei confronti dell'approccio italiano. "In Italia ci sono state delle riduzioni sui flussi di migranti irregolari, piuttosto drastiche. Quindi voglio capire come sia accaduto", ha dichiarato. "Sembra che ciò sia dovuto al lavoro a monte svolto in alcuni dei Paesi da cui provengono le persone", ha proseguito sottolineando la necessità di "impedire" ai migranti "di intraprendere questi viaggi: abbiamo assistito a troppi decessi sia nel Mediterraneo che nella Manica".
A meno di ventiquattro ore dall'ultimo naufragio nella Manica che ha causato la morte di 8 persone, Starmer ha detto di essere "molto interessato conoscere come si sia svolto questo lavoro a monte, esaminando ovviamente altri schemi". Regno Unito e Italia sono "alleati molto stretti, ovviamente partner nel G7, partner nella Nato" e le loro relazioni sono "molto forti".
La distanza politica tra i due leader però resta. Non a caso, alcuni deputati laburisti hanno chiesto a Starmer di non avvallare la linea del governo Meloni sui migranti, giudicata ‘inquietante', e di evitare ‘altri flop' come il piano Ruanda, voluto dall'ex premier conservatore Rishi Sunak. "Non abbiamo appreso nulla dai fallimenti dei Tory? Sicurezza elevata e misure draconiane per le deportazioni non dissuadono le persone disperate dal cercare asilo e pongono il rischio di violazioni significative dei diritti umani", ha dichiarato la deputata Kim Johnson. "Dovremmo piuttosto concentrare i nostri sforzi sui gravi problemi del nostro sistema di asilo, ridurre l'arretrato di ricorsi, porre fine allo stop alla richiesta di fondi pubblici e alle restrizioni sul lavoro e sforzarci di attuare un sistema umano e giusto per i richiedenti asilo e i migranti", si legge sul Guardian.
Al momento, infatti, il governo laburista è alle prese con la ricerca di un'alternativa al piano di deportazione dei migranti in Ruanda, varato dai conservatori e poi eliminato da Starmer una volta arrivato a Downing Street.
Nonostante la ministra degli Interni Yvette Cooper abbia escluso l'ipotesi di adottare iniziative su modello degli accordi tra Italia e Albania, il premier ha dichiarato di voler lavorare insieme a Meloni sui migranti e discutere delle misure introdotte dall'Italia, inclusa dunque l'intesa Roma-Tirana.
Ma da alcune ong come Refugee Council e Amnesty International sono arrivate dure critiche nei confronti dell'apertura del primo ministro ai "piani sull'immigrazione illegale dell'estrema destra italiana".
Meloni: "Abbiamo parlato del protocollo con l'Albania"
Dopo l'incontro, la presidente del Consiglio Meloni ha annunciato la firma di una dichiarazione congiunta tra Italia e Regno Unito, "un documento importante con spunti concreti e che riflette l'ampiezza e la profondità della nostra azione ed ambizione". Il "rafforzamento" della "relazione" tra i due Paesi, ha affermato la premier, "può essere decisivo per garantire sicurezza e prosperità ai nostri popoli".
In particolare, ha continuato Meloni, "siamo anche d'accordo suol fatto che non bisogna avere timore ad esplorare soluzioni nuove" per la gestione dei migranti. Senza entrare nei dettagli di quali queste "nuove soluzioni" potrebbero essere, la leader di Fratelli d'Italia ha concluso: "Abbiamo parlato del protocollo Italia-Albania, su cui il governo britannico mostra una grande attenzione: abbiamo offerto elementi per comprendere meglio questo meccanismo". I campi migranti in Albania, che avrebbero dovuto essere attivi a maggio, al momento sono ancora in costruzione e non è chiaro quando il protocollo entrerà pienamente in azione.
"Quando ci siamo incontrati a Londra a luglio abbiamo deciso che avremmo focalizzato la nostra attenzione e questa voglia di far crescere sempre di più la nostra cooperazione su alcuni punti", con il "dialogo continuo e la cooperazione in materia di politica estera e di politica di difesa, alla luce del contributo fondamentale che entrambe le nostre nazioni hanno dato e stanno dando per preservare la pace e la stabilità. Ma penso anche all'energia, alla scienza, penso all'innovazione, penso agli strettissimi rapporti tra le nostre società, alla sicurezza, alla lotta al crimine e ovviamente al tema del governo dei flussi migratori, del contrasto all'immigrazione illegale di massa. È un tema del quale abbiamo ampiamente discusso questa mattina", ha proseguito la premier.
"Ogni settimana migliaia di migranti attraversano il Mediterraneo per raggiungere l'Italia, per entrare illegalmente in Europa. Molti di loro attraversano anche la manica per arrivare nel Regno Unito. È chiaramente un fenomeno che interessa tutto il continente europeo". Bisogna "unire gli sforzi", anche "tra le nostre autorità giudiziarie", ha aggiunto Meloni che ha insistito sulla necessità di "armonizzare" le legislazioni dei diversi Paesi.
Il ministro Piantedosi: "Grande soddisfazione"
Intanto, a Roma, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha accolto con entusiasmo la visita di Starmer. "Il Premier del Regno Unito ha fatto visita a Roma al National Coordination Center del Ministero dell’Interno, interessato a conoscere la strategia del Governo italiano nel contrasto all’immigrazione irregolare che ad oggi attesta un calo degli sbarchi di oltre il 65%", ha scritto su X il capo del Viminale.
"È stata l’occasione per far conoscere il nostro sistema di coordinamento dei controlli delle frontiere. È una grande soddisfazione l’interesse che ha mostrato il primo ministro britannico per il modello italiano e per tutte le iniziative che abbiamo sviluppato nei confronti dei Paesi di origine e di transito dei migranti", ha proseguito. "Questa visita – ha concluso – favorisce un ulteriore rafforzamento della collaborazione con il Regno Unito, un partner molto importante sia a livello bilaterale sia a livello internazionale".