Il post omofobo e sessista contro Elly Schlein: “Meloni fa i figli ed è cristiana”
Ennesimo post discriminatorio contro Elly Schlein. La neosegretaria del Partito Democratico, dal giorno della sua elezione alle primarie del Pd, sta subendo una serie di attacchi contro la sua persona. Molto spesso via social. Non è una novità per la deputata dem, che già nelle scorse settimane aveva denunciato degli attacchi antisemiti. In quel caso – per quanto possa sembrare assurdo – ad essere preso di mira era stato il suo naso. Ora, invece, è il suo orientamento sessuale. A firmare il post, però, è un esponente politico locale vicino all'area di centrodestra – per quanto lui stesso si sia dichiarato al di fuori di una specifica "appartenenza ideologica" – segnalato dalla sezione del Partito Democratico di Castiglione d'Orcia, in provincia di Siena.
Qui il capogruppo di minoranza nel piccolo comune, che conta poco più di duemila abitanti, si è scagliato contro la segretaria dem: "Il Pd è molto felice per aver eletto come segretario generale del partito una donna. Una donna che ama un'altra donna che non fa figli e questo non la fa sentire meno donna – scrive Giuseppe Antipasqua – Giorgia Meloni è una donna, capo del governo, ama un uomo, fa i figli ed è cristiana".
"Antipasqua è autore di un post su Facebook vergognoso e inaccettabile – scrive sui social la sezione locale del Pd, allegando lo screen del post – Parole gravissime che dimostrano sessismo e omofobia, oltre che un chiaro modello di riferimento che è quello della peggiore destra che discrimina e offende con attacchi personali che non hanno niente a che vedere con un rispettoso confronto politico".
"In questi anni in consiglio comunale nei quali ha sempre ribadito di non avere appartenenza ideologica, cosa che egli stesso smentisce anche in questo post, ha offeso a più riprese i membri del Consiglio e della Giunta usando continuamente toni indegni per chi rappresenta i cittadini dentro un’istituzione – continuano i dem nel post – Denunciamo con forza la violenza di queste parole e chiediamo che l’autore se ne assuma le responsabilità anche dentro le sedi politiche e istituzionali".