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Il Pil nel 2024 è cresciuto molto meno di quanto aveva previsto il governo Meloni

Da luglio a dicembre 2024, l’economia italiana è rimasta sostanzialmente ferma. Così, in tutto l’anno, il Pil è cresciuto solo dello 0,5%, ben al di sotto delle aspettative del governo Meloni. Lo ha comunicato l’Istat insieme ai nuovi dati sull’occupazione, che mostrano un calo per i giovani.
A cura di Luca Pons
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Negli ultimi tre mesi dello scorso anno il Pil italiano è rimasto immobile, senza aumentare rispetto al trimestre precedente. Era già successo da luglio a settembre. In tutto il 2024 il Pil è aumentato dello 0,5% rispetto al 2023. Lo ha fatto sapere l'Inps, nella sua stima preliminare diffusa oggi (quella definitiva arriverà il 3 marzo).

Una stima che è in linea con quanto aveva previsto l'istituto a dicembre, ed è decisamente più bassa di quanto invece il governo Meloni aveva messo nero su bianco nelle sue stime per l'anno scorso. Nello stesso giorno, l'Istat ha pubblicato anche i dati sull'occupazione di dicembre: c'è una leggera flessione, e aumenta il tasso di disoccupazione, ma soprattutto nell'anno è scesa l'occupazione dei giovani.

Quanto è cresciuto il Pil e perché

L'Istat ha spiegato che negli ultimi tre mesi c'è stato un calo nel settore dell'agricoltura ma anche in quello dei servizi. Dall'altra parte, invece, si è registrata una lieve ripresa per l'industria, che però non è bastata per far crescere il Pil nel suo complesso. Il risultato, come detto, è stato un +0%.

A conti fatti quindi, e in attesa che la stima definitiva confermi o meno questo risultato, nel 2024 il Pil è cresciuto dello 0,5%. Non solo è la metà di quanto il governo Meloni aveva previsto inizialmente, ad esempio nella Nadef pubblicata a fine 2023 e ancora nel Def pubblicato ad aprile dello scorso anno – quando l'esecutivo puntava a un netto 1%. Ma è anche meno delle stime che erano arrivate nei mesi successivi.

Cosa aveva previsto il governo Meloni

Infatti, quanto a settembre sempre l'Istat aveva rivisto alcuni conti sugli anni precedenti, era diventato evidente che non sarebbe stato possibile raggiungere il numero intero. Da quel momento si era tornati agli zero virgola, nelle previsioni. Tuttavia, il governo aveva continuato a insistere che si sarebbe raggiunto lo 0,7% o anche lo 0,8%.

Anche pochi mesi fa, a novembre, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti era andato in Parlamento dicendosi sostanzialmente ottimista. Aveva ribadito che l'economia italiana negli anni aveva "mostrato una tenuta superiore alle previsioni di molti", e stimato che già negli ultimi mesi del 2024 il Pil sarebbe "tornato in espansione". Cosa che poi non è avvenuta.

Così, Giorgetti aveva affermato: "Non sarei stupito da eventuali revisioni al rialzo anche rispetto alle stime preliminari del Pil 2024″. Al netto di eventuali correzioni nei dati definitivi dell'Istat, però, al momento sembra queste revisioni al rialzo non ci sono state.

Per il 2025, il governo Meloni ha previsto un +1,2%. Ma gli istituti che hanno già pubblicato le loro stime sono più pessimisti: +0,8% secondo la Banca d'Italia, +0,7% secondo il Fondo monetario internazionale.

L'Italia è cresciuta dello 0,5%, mentre la Francia dell'1,1% e la Germania ha confermato la recessione con un calo dello 0,2%. Anche la zona Euro nel suo complesso, comunque, ha rallentato: la crescita è stata nulla negli ultimi mesi del 2024 rispetto al trimestre precedente.

In Italia 274mila occupati in più, brutte notizie per giovani e donne

L'Istat oggi ha anche reso noti i dati sull'occupazione. A dicembre, rispetto al mese precedente, c'è stato un lieve calo nel numero di persone occupate: 4mila in meno. È un dato decisamente basso, ma è utile notare che arriva perché gli occupati uomini sono stati 36mila in più, mentre le donne 40mila in meno.

È salito anche il numero di persone con un lavoro in età tra i 35 e i 49 anni (sempre rispetto a novembre), mentre è sceso tra gli under 25. Il tasso di occupazione è sceso di un decimo, al 62,3%, e quello di disoccupazione è aumentato al 6,2% (+0,3%).

Restano comunque positivi i confronti con un anno prima, a dicembre 2023. Rispetto ad allora, il tasso di occupazione è cresciuto dello 0,3% (274mila occupati in più), aumentando sia per gli uomini che per le donne.

La differenza tra le classi di età, invece, è significativa. Dai 35 anni in su l'occupazione è aumentata: +0,6% per i 35-49enni, addirittura +1,6% per 50-64enni. Per i più giovani invece c'è un calo che va dall'1 al 2%. Questo è dovuto in parte anche all'invecchiamento della popolazione, ma non solo. L'Istat ha calcolato infatti che nel 2024, al netto delle dinamiche demografiche, l'occupazione è scesa del 3,6% per i 15-34enni.

Insomma, notizie non del tutto positive (o anche negative) per giovani e donne. Nel frattempo, continua l'aumento degli inattivi, cioè la parte di popolazione che è in età da lavoro ma non ha un'occupazione e neanche la cerca. Il tasso di inattività è cresciuto in tutte le fasce di età dai 15 ai 49, ma in modo più forte fino ai 34 anni. Rispetto a un anno fa, ci sono 167mila persone in più che non hanno e non stanno cercando un lavoro.

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