Il Pil italiano non è cresciuto quest’estate, si è fermato al +0,7%: le stime dell’Istat
La crescita del Pil quest'estate si è fermata allo zero. Nel terzo trimestre dell'anno, cioè tra luglio e settembre, l'economia italiana è rimasta stabile e si è interrotta la crescita tendenziale che durava da dieci trimestri consecutivi. È quanto emerge dalla stima preliminare sul Pil redatta dall'Istat, secondo cui il dato sul prodotto interno lordo si sia stabilizzato allo 0,7%, esattamente lo stesso valore del trimestre precedente.
Nel report dell'Istat si legge:
Nel terzo trimestre del 2023 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto stazionario sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al terzo trimestre del 2022. La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,7%.
L'Istat precisa poi che "l'economia italiana rimane stabile nel terzo trimestre del 2023 dopo il calo fatto registrare nel secondo trimestre dell’anno" e che "anche la dinanica tendenziale risulta stabile, interrompendo una crescita che durava da dieci trimestri consecutivi".
Secondo l'Istituto nazionale di statistica, questo risultato sarebbe la sintesi, dal lato della produzione "di un calo del valore aggiunto dell’agricoltura, di una crescita dell’industria e di una sostanziale stabilità del settore dei servizi". Invece, dal lato della domanda, "si registra un contributo negativo della domanda al lordo delle scorte e un contributo positivo della domanda estera netta".
Alcuni giorni fa il Centro studi di Confindustria, parlando dell'andamento del Pil nel 2023 e sottolineando il rallentamento rispetto al 2022, aveva previsto una crescita annua del Pil dello 0,7%. La stima per il 2024 si prefigura ulteriormente al ribasso, dello 0,5%: secondo gli industriali a pesare sulla crescita sarebbero principalmente i tassi di interesse troppo elevati, che pesano su imprese e famiglie, e una dinamica negativa del commercio internazionale, dovuta dai diversi focolai di crisi e di instabilità.