Il piano vaccinale rallenta: dopo sospensione AstraZeneca aumenta ritardo somministrazioni
Con la sospensione di quattro giorni per il vaccino AstraZeneca, il calo delle somministrazioni giornaliere era inevitabile. Nonostante questi ritardi, però, il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, ribadisce l’obiettivo di raggiungere “le 500mila vaccinazioni al giorno dalla terza settimana di aprile”. Traguardo per ora lontano. “Stiamo recuperando e ora ci sarà una forte accelerazione”, assicura il commissario. Secondo cui non cambia l’obiettivo di raggiungere l’80% degli italiani immunizzati “entro la fine di settembre”. Figliuolo conferma, intanto, che arriveranno 7 milioni di vaccini entro la fine del mese, contro i soli 6,5 ricevuti tra gennaio e febbraio. Poi da metà aprile arriveranno le dosi di Johnson & Johnson, con un aumento consistente solamente da maggio e giugno. In ogni caso per Figliuolo si può arrivare a 500mila somministrazioni al giorno da metà aprile. Anche se i dati degli ultimi giorni, con il temporaneo stop ad AstraZeneca, non sono incoraggianti.
Le somministrazioni dei vaccini negli ultimi giorni
Se vediamo i dati degli ultimi giorni, l’Italia fa ancora fatica a recuperare dopo la sospensione di AstraZeneca. Sabato 20 marzo sono state somministrate 163mila dosi, di cui 45mila di AstraZeneca. Venerdì 19 marzo, quando di AstraZeneca le dosi sono state solo 13mila, la quota totale era la stessa (sempre 163mila). Giovedì 18 marzo e mercoledì 17 marzo, senza somministrazioni di AstraZeneca, si era arrivati a quasi 160mila somministrazioni. Inoltre nella settimana precedente l’Italia aveva superato le 200mila dosi inoculate al giorno, con un picco di 213mila. Dati ben diversi da quelli di ieri. La ripartenza, quindi, va a rilento: ieri sono stati somministrati 45mila vaccini di AstraZeneca, quando la scorsa settimana si era superata quota 60mila e anche sabato scorso si era arrivati a 63mila dosi. Non solo, perché la prossima settimana l’Italia non riuscirà a superare, di media, le 200mila somministrazioni al giorno, secondo il calcolo effettuato anche dal commissario sulla base delle dosi attuali e di quelle in arrivo. Nessuna accelerazione, quindi. Anzi, meno dosi di quelle inoculate nella settimana precedente, nonostante i ritardi da recuperare.
Come cambia il confronto con l’Ue dopo stop AstraZeneca
Guardando i dati di ourworldindata sulle vaccinazioni è possibile fare un confronto con gli altri Paesi europei, che hanno in proporzione la stessa quantità di dosi ricevute. L’Italia sulla base della media negli ultimi 7 giorni (rapportata a 100mila abitanti) si attesta a un valore di 0,25, in calo rispetto allo 0,26 registrato per esempio il 9 marzo. Allora era tra le migliori in Ue, davanti a Francia, Germania e alla maggior parte degli Stati membri. Ora invece rallenta, mentre altri come Malta incrementano le somministrazioni. Tanti Paesi ora superano l’Italia, che si trova dietro ad Austria, Finlandia, Francia, Svezia, Danimarca, Romania e Portogallo. Peggio dell’Italia, invece, fanno Germania, Olanda, Belgio e Spagna, il Paese che ha subito un calo maggiore dopo la sospensione di AstraZeneca. Scende anche la media Ue, a 0,21 (era 0,24). I dati dell’Italia, comunque, restano in linea con gli altri Paesi Ue: sul totale delle dosi somministrate per 100mila abitanti, l’Italia ha praticamente raggiunto Spagna e Polonia ed è davanti a Germania e Francia. Sulla doppia dose, la percentuale degli italiani immunizzati (4%) è superiore a quella di Germania e Francia.