Il piano sui migranti di Giorgia Meloni per fare pace con la Francia e l’Europa
Da una parte l'accusa di non rispettare le regole europee. Dall'altra quella di aver avuto una reazione spropositata. Ora però si cerca di ricucire. Lo scontro con la Francia per la gestione dei flussi migratori rischia di causare un vero e proprio caso diplomatico, mentre l'obiettivo deve rimanere quello di trovare una soluzione europea condivisa. Per questo al Consiglio Affari Esteri di lunedì, a cui parteciperà anche il titolare della Farnesina Antonio Tajani, si proverà a trovare una sintesi.
"Non possiamo permettere che due Stati membri si scontrino in pubblico e creino un'altra mega crisi sui migranti", ha affermato il vice presidente della Commissione europea Margaritis Schinas a Politco. La Commissione ha anche annunciato che convocherà un vertice straordinario dei ministri degli Interni per discutere della situazione.
"Bisogna isolare gli scafisti, non l'Italia", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni commentando le dichiarazioni arrivate da Parigi che, accusando Roma di aver messo in atto una politica disumana, ha lanciato un appello agli altri Paesi affinché interrompano gli accordi per il ricollocamento dei migranti sbarcati in Italia. Da parte sua la Francia, dopo aver offerto il porto alla Ocean Viking, ha sospeso l'accoglienza di 3.500 persone che sarebbero dovute arrivare dal nostro Paese. Una mossa che, secondo il governo italiano, sarebbe "incomprensibile e ingiustificata".
Il patto in questione per il ricollocamento è quello siglato a Malta nel 2019. Secondo alcuni dati, però, solo in piccolissima parte le persone arrivate in Italia vengono trasferite negli altri Paesi europei. Insomma, quella cooperazione europea che si cercava non sarebbe mai davvero entrata totalmente in funzione, ma se saltasse il meccanismo si metterebbe in discussione la solidarietà europea che è stata fondamentale in questi anni, dal Covid alla guerra in Ucraina.
A provare a calmare le acque ci ha pensato anche Berlino: "Continueremo ad attenerci al Meccanismo di Solidarietà nei confronti del Paesi che permettono l'approdo di migranti salvati in mare. Questo vale espressamente anche per l'Italia, che ha permesso lo sbarco di tre navi. Andremo avanti nel nostro sostegno fino a quando l'Italia terrà fede alla sua responsabilità per l'accoglienza dei migranti salvati dal mare", ha detto un portavoce del ministero dell'Interno tedesco.
Ora si attende il vertice straordinario, per capire come affrontare i casi che si presenteranno.