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Il piano di Piantedosi dopo le manifestazioni per Ramy: in arrivo la stretta sui rimpatri

Dopo gli scontri a Bologna e Roma per Ramy Elgaml, il Viminale pensa a come intervenire per frenare le violenze e tutelare gli agenti. La nuova stretta riguarderà anche l’immigrazione, con prefetti e questori valutati in base alla capacità di effettuare rimpatri ed espulsioni.
A cura di Giulia Casula
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Dopo gli scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti scesi in piazza a Bologna e Roma per Ramy Elgaml, il Viminale pensa a come intervenire per frenare le violenze e tutelare gli agenti.

La maggioranza invoca il pugno duro e chiede un'accelerazione sul ddl Sicurezza, fermo al Senato. Nel ministero guidato da Matteo Piantedosi invece, si pensa a una nuova stretta che riguarderà sia l'immigrazione che il contrasto alle violenze di piazza.

Da parte del ministro dell'Interno, la condanna ai disordini di sabato, quando gli agenti si sono scontrati con i manifestanti che hanno protestato per chiedere giustizia sul caso del giovane 19enne morto dopo un inseguimento a Milano, è stata dura. I fatti accaduti a Roma e Bologna sono stati "ignobili e pericolosi" per Piantedosi che ha assicurato di perseguire "con la massima determinazione" chi "si macchia di queste azioni vergognose".

Per quanto riguarda la stretta sui migranti, il Viminale starebbe lavorando a una direttiva su prefetti e questori. Nella valutazione del loro operato un peso particolare verrà dato alla loro capacità di effettuare espulsioni e rimpatri. Il focus dunque, è sull'immigrazione "fuori controllo", a cui il governo lega il tema della sicurezza e i timori per una possibile escalation delle violenze.

Sul contrasto alle attività di gruppi violenti e collettivi, il Viminale puntano ad accelerare l'istituzione delle cosiddette "zone rosse", aree a rischio tensione all'interno delle principali città italiane in cui la vigilanza sarà rafforzata.

Altre misure riguarderebbero gli uffici immigrazione, che saranno posti alle dirette dipendenze del Dipartimento di pubblica sicurezza e potenziati con l'assegnazione di circa 700 agenti di rinforzo. Ma anche i commissariati, dove il ministero vuole aumentare il numero di posti delle camere di sicurezza e dei reparti in modo tale che chi viene fermato in attesa di essere rimpatriato possa essere espulso più rapidamente, senza passare per il trasferimento all'interno dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr).

I provvedimenti del Viminale inoltre, riguarderanno anche i rimpatri volontari assistiti dall'Italia, che il governo punta a incrementare, sulla base degli accordi con Tunisia e Libia.

Per quanto riguarda gli scontri di sabato scorso, gli agenti della Digos sono a lavoro per identificare i responsabili delle violenze che al momento sarebbero una trentina. Alcuni di questi erano già stati denunciati per i tafferugli registrati nei mesi precedenti nelle manifestazioni organizzate a sostegno della Palestina alla Sapienza. Tra di loro membri di collettivi studenteschi e gruppi anarchici. A loro potrebbe essere contestato il reato di "devastazione", che l'articolo 419 del codice penale punisce con la reclusione da otto a quindici anni.

Dopo i disordini di piazza, lo scontro si è spostato anche sul piano politico. Esponenti dell'esecutivo hanno puntato il dito contro la sinistra, a partire da Matteo Salvini che ha definito i manifestanti "criminali rossi". Dall'altra parte le opposizioni chiedono alla destra di non "strumentalizzare" le violenze, ma di intervenire per sostenere i sindaci a contrastarle.

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