Il piano di Casaleggio per riprendersi il Movimento 5 Stelle e sistemare i conti di Rousseau
Avete presente quei siti per prenotare online voli o alberghi, dove devi stare attento a togliere la spunta dalla voce “assicurazione aggiuntiva” o “trasporto speciale” prima di prenotare, per evitare che al momento di pagare ti siano accreditate spese extra? Il modulo per partecipare all’incontro Zoom in cui Davide Casaleggio presenta le nuove attività di Rousseau funziona un po’ allo stesso modo. L’opzione “Fai una donazione” è selezionata in automatico, se non vuoi dare soldi alla piattaforma che gestisce la vita digitale del Movimento 5 Stelle, devi essere tu a togliere la selezione manualmente.
Che i problemi di Rousseau siano anche una questione di quattrini, d’altronde, lo mette in chiaro lo stesso Casaleggio, quando all’inizio del meeting con gli attivisti sottolinea come nel bilancio manchino 175mila euro. “Abbiamo dovuto fare cura dimagrante, ridurre anche i nostri uffici”, si lamenta il figlio del co-fondatore. Il buco nei conti è frutto dello stop ai versamenti di una larga fetta degli eletti 5 Stelle, che da mesi si rifiutano di girare all’Associazione Rousseau i 300 euro mensili pattuiti al momento della candidatura. “Dovremmo trovare altri canali di finanziamento”, ammette Casaleggio.
Dal calendario ai bumper, tutti i modi per finanziare Rousseau
Ecco dunque che quando si entra nella sala riunioni digitale dove Casaleggio attorno alle 19 si appresta a disegnare il futuro di Rousseau, sullo schermo appaiono i bumper che invitano a “essere parte del cambiamento” con una donazione all’associazione, cifra consigliata tra i 30 e i 150 euro. Durante l’incontro, poi, viene esaltata l’opportunità di diventare un contributore fisso, tramite versamento periodico. Oppure si può approfittare di una strenna natalizia anticipata, ordinando subito (a pagamento) il calendario 2021 dei Santi Laici, un’idea di Casaleggio padre per celebrare le persone che hanno offerto la loro vita per gli altri.
Anche le cinque nuove funzioni per gli attivisti, presentate durante il meeting, sono candidamente definite “progetti di autofinanziamento”. Sarebbe però sbagliato considerare quella di Casaleggio solo un’operazione economica. Il suo è anche un piano politico per tentare di riprendere le redini del M5S. Non è un caso che la sua uscita arrivi poche ore dopo la pubblicazione del report, in cui i vertici politici grillini hanno sintetizzato le proposte emerse dagli Stati Generali per rilanciare il Movimento. Qualche attivista fa notare che nel documento non si cita mai Rousseau. Ci si limita a dire che i rapporti “con il gestore della piattaforma tecnologica devono essere regolati da apposito contratto di servizio o accordo di partnership”. Casaleggio nicchia: “Secondo me ci si riferisce a Rousseau, ma è identificato in altro modo”.
Il compito di andare giù duro contro i leader 5 Stelle è affidato alla consigliera regionale del Lazio Francesca De Vito, fedelissima di Casaleggio e promotrice ufficiale dell’incontro digitale con gli attivisti. “Rousseau è inscindibile dal Movimento – arringa De Vito -, senza, smetteremo di esistere”. E prosegue: “Non servono delegati, ma persone che credono al progetto della democrazia partecipata, altrimenti diventiamo un altro partito come gli altri”.
Ecco allora che la presentazione delle nuove sezioni della piattaforma diventa una vera e propria contro-agenda, rispetto a quella stilata dai vertici politici. Da un lato, Crimi, Di Maio and co preparano l’elezione di una segreteria collegiale per guidare il M5S. Dall’altro, Casaleggio annuncia l’introduzione del pulsante “mi fido”, con cui ogni iscritto può mettere un like ad altri suoi pari, per certificarli come veri attivisti. E rilancia un sistema di meriti, per riconoscere le attività svolte a favore del Movimento. Ancora, se nel documento firmato dal capo politico si prevede il rafforzamento “dell’attuale struttura di referenti territoriali”, da Rousseau rispondono con la nomina di 150 ambasciatori per incentivare la partecipazione a livello locale. E mentre i vertici politici grillini propongono l’apertura di sedi fisiche per gli incontri dei militanti, Casaleggio li sfida con la costruzione di “sedi digitali”, che sostituiscano i meet-up, ormai considerati antiquati.
Lo scontro tra Casaleggio e i 5 Stelle
Nell’ottica della guerra aperta tra l’informatico milanese e gli ormai quasi ex compagni di avventura, va letta anche un’altra novità, annunciata durante l’incontro. D’ora in poi, le pagine personali degli attivisti M5S potranno essere visibili anche a chi non è iscritto a Rousseau. Con un’importante distinzione. Mentre i militanti comuni potranno scegliere se rendere o no pubblico il loro profilo, per gli eletti la trasparenza sarà obbligatoria. “Un po’ come sui social network”, spiegano dallo staff dell’Associazione. Si tratta, però, anche un modo per tenere il fiato sul collo di parlamentari e consiglieri, tanto più che nelle pagine saranno specificate le rendicontazioni dei diversi portavoce. Chiunque, quindi, potrà sapere chi è in regola con le restituzioni e con gli oboli da versare a Rousseau, e chi no.
“Siamo più di 900 persone collegate”, proclama Casaleggio con un eccesso di enfasi a un certo punto della riunione. Sulla chat scorrono le domande e le considerazioni degli attivisti. A parte qualche richiesta un po’ stravagante, come quella di creare un’emittente televisiva o di usare la piattaforma per rivedere i patti Lateranensi, le posizioni dei supporter 5 Stelle ricalcano le fratture interne al Movimento. Le critiche non mancano. “Con il sistema dei ‘mi fido’ si ufficializzeranno le cordate dei portavoce e i nepotismi saranno legalizzati.”, dice l’utente Fiorini. “Dovete rendere più trasparenti le candidature e le votazioni online”, rincara Marinella. Aggiunge Raffaella: “chiarite cosa fa Rousseau e come lavora al servizio del Movimento”. Dall’altro lato della barricata, c’è chi sostiene le iniziative di Casaleggio e i suoi, li invita a estromettere gli eletti in ritardo con i pagamenti dalla piattaforma o addirittura a staccarsi dai 5 Stelle per cercare altre strade. “Mi piacerebbe sapere se vi parlate tra M5S e Rousseau, perché ho la netta sensazione che ognuno va per la sua strada”, sintetizza Angelo sconsolato.
Dopo circa un’ora e mezzo, cala il sipario. Ci dirà il tempo se è solo la fine di un incontro Zoom o quella della lunga storia tra i Casaleggio e il Movimento 5 Stelle.