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Scuola: entro settembre 150mila assunzioni. Renzi: “No giochetti su pelle precari”

Al convegno sulla scuola organizzato dal PD il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: “Da ora assunzioni solo per concorso”.
A cura di Redazione
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Ore 13:00 – "Basta giocare sulla pelle degli insegnanti precari: non possiamo consentire di fare della figura dell'insegnante uno che prima di avere la cattedra è demotivato da anni di precariato", con queste parole il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha confermato gli imminenti interventi del Governo per quel che concerne le assunzioni dei precari della scuola. Nel corso del suo intervento, poi, Renzi ha anche risposto ad una piccola contestazione dalla platea: "L'idea che il governo fa la riforma passando sulle teste degli insegnanti è quanto di più lontano ci sia. Non è vero che non abbiamo ascoltato gli insegnanti, questo è falso. Chi viene qui a fare le pagliacciate per prendersi uno spazio in tv, glielo diamo ma chiaramente noi stiamo facendo un'altra cosa".

Nello specifico Renzi ha parlato di una riforma che "riguarda l'Italia dei prossimi 30 anni", spiegando che "la buona scuola c'è già, ma bisogna migliorarla" e che l'azione del Governo non è solo "una riorganizzazione amministrativa", ma parte dalle esigenze di chi la vive: "Abbiamo permesso che la figura dell'insegnante sia stata poco valorizzata, ora dobbiamo avere il coraggio di cambiare".

L’intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che parlerà peraltro nel pieno delle polemiche politiche seguite all’approvazione dei decreti delegati al Jobs Act, è atteso per le 13:30, ma già da questa mattina si sono succeduti interventi e considerazioni dal palco del convegno “La Scuola che cambia, cambia l’Italia”. Si tratta dell’iniziativa del Partito Democratico sulla scuola, cui hanno preso parte il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, la responsabile della Cabina regia sull’Edilizia scolastica presso la Presidenza del Consiglio Laura Galimberti, la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi, il Capogruppo Pd in Commissione Cultura Scienza Istruzione della Camera dei Deputati Maria Coscia, ma soprattutto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, eletta nelle fila di Scelta Civica e trasferitasi nel Partito Democratico solo qualche settimana fa.

E proprio la Giannini ha anticipato le novità della riforma che sarà presentata nel Consiglio dei ministri del 27 febbraio, con il decreto “La Buona Scuola”, fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il ministro ha spiegato che il Governo prepara un robusto piano di assunzioni (la quantificazione in “150mila nuovi assunti fra i precari” è del sottosegretario Faraone), che ingloberà anche gli idonei del concorso del 2012; ma che l’intenzione è quella di mettere un punto fermo “alla babele di graduatorie che sembravano accontentare tutti ma non hanno accontentato nessuno” e che le prossime assunzioni saranno fatte solo ed esclusivamente per concorso pubblico. L’intenzione, ha spiegato la Giannini, è quella di “ridare dignità e un ruolo sociale agli insegnanti”, che avranno il compito di combattere “l'ignoranza e la rassegnazione” e di guidare il Paese “oltre il Novecento”. Infine un riferimento chiaro alla riorganizzazione dei programmi con la centralità all’insegnamento della lingua italiana: “Non vogliamo che l'italiano diventi la prima lingua straniera parlata in Italia, l’integrazione linguistica e culturale degli studenti figli di migranti sarà uno dei punti cardine”.

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