Il piano del ministro Nordio per contrastare il sovraffollamento nelle carceri
AGGIORNAMENTO: Il decreto del ministro Nordio sul sovraffollamento delle carceri era atteso per oggi al Consiglio dei ministri, ma la sua presentazione è slittata. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha giustificato il ritardo dicendo che si è deciso di "arricchire il testo del decreto", inserendo anche "delle disposizioni specifiche in materia di strutture residenziali per il reinserimento dei detenuti". In ogni caso, il dl dovrebbe arrivare al Cdm "in tempi brevissimi".
Il piano del ministro della Giustizia Carlo Nordio per le carceri, che era atteso oggi sul tavolo del governo, ha come primo obiettivo quello di contrastare il sovraffollamento negli istituti penitenziari italiani. "L'indice di sovraffollamento delle nostre carceri è di poco superiore a quello degli ultimi anni, e inferiore rispetto al periodo 2010- 2015. Questo non significa affatto che sia tollerabile: significa che riflette una patologia sedimentatasi nel tempo, non rimediabile nell'arco di poche settimane con proclami salvifici", ha commentato il Guardasigilli in un'intervista con il Sole 24 Ore. Per poi aggiungere: "Ma alcuni rimedi sono già all'orizzonte, come il decreto legge portato al Cdm oggi [poi slittato, ndr]: prevede risorse aggiuntive, incrementa la dotazione organica del personale penitenziario, accelera la costruzione di nuovi padiglioni, ma soprattutto semplifica la procedura della liberazione anticipata. Inoltre, per alleviare la tensione nelle carceri, si aumenta la possibilità di colloqui telefonici interfamiliari".
Il ministro ha poi sottolineato che anche il disegno di legge che porta il suo nome e che ha appena ricevuto il via libera in commissione Giustizia alla Camera "inciderà significativamente sul sovraffollamento". Nordio ha proseguito: "Oggi i detenuti in attesa del giudizio di primo grado sono quasi 10mila: statisticamente, molti saranno assolti e la loro carcerazione si sarà rivelata ingiustificata. Con l'attribuzione della competenza dell'ordinanza di custodia cautelare a un organo collegiale, previo interrogatorio dell'imputato, questa percentuale sarà sensibilmente ridotta. Poi stiamo lavorando sulla possibilità di far scontare la pena agli stranieri nei loro Paesi di origine. Trattandosi di 19.300 soggetti, anche la riduzione di un quarto ci porterebbe nei ranghi della normalità". Infine, il Guardasigilli ha fatto sapere di essere anche al lavoro per misure alternative che riguardano tossicodipendenti imputati di reati minori, che potrebbero essere accolti in comunità invece che nelle carceri.
Nell'ultimo rapporto dell'associazione Antigone sono contenuti dati e statistiche per quanto riguarda le carceri italiane. Al 31 marzo 2024 erano 61.049 le persone detenute, a fronte di una capienza ufficiale di 51.178 posti. Secondo Antigone, inoltre, la crescita delle presenze negli istituti penitenziari sarebbe stata particolarmente marcata nell'ultimo anno: "Nell’ultimo anno la crescita delle presenze è stata in media di 331 unità al mese, un tasso allarmante, che se dovesse venire confermato anche nel 2024 ci porterebbe oltre le 65.000 presenze entro la fine dell’anno (…) Quindi cresce anche il tasso di affollamento ufficiale, che raggiunge a livello nazionale il 119,3%".
Il report poi conclude: "I tassi di affollamento più alti a livello regionale si continuano a registrare in Puglia (152,1%), in Lombardia (143,9%) e in Veneto (134,4%). Me si si guarda alle altre regioni preoccupa molto la crescita delle presenze ad esempio in Friuli-Venezia Giulia, crescita che è stata del +14,9% nell’ultimo anno, o in Basilicata (+16,4%) a fronte di una crescita media nazionale del +7,7%. Insomma, il sovraffollamento, che come sempre si presenta prima nelle maggiori aree metropolitane del paese, si sta ormai diffondendo quasi ovunque".