Il piano del governo Meloni contro il granchio blu, i primi fondi arrivano nel decreto Asset
Il governo Meloni inizia i suoi interventi contro il granchio blu, o meglio, per sostenere le aziende che vengono più colpite dalla sua diffusione. Il granchio blu è un crostaceo che nell'ultimo periodo si è diffuso moltissimo soprattutto nel Mar Adriatico, probabilmente anche perché le temperature del Mediterraneo si sono alzate, e rappresenta un rischio soprattutto per il settore dell'acquacoltura. I granchi blu infatti mangiano un po' di tutto, incluse le vongole, cozze, ostriche e altri molluschi che molte aziende allevano. Così, con il decreto Asset – approvato ad agosto e ora in Parlamento per essere convertito in legge – il governo ha deciso di stanziare le prime risorse.
Come annunciato nei mesi estivi, il decreto Asset (lo stesso che contiene, ad esempio, la tassa sugli extraprofitti alle banche) ha messo da parte 2,9 milioni di euro per sostenere le imprese colpite dal granchio blu. I soldi, infatti, sono dedicati ai consorzi e le aziende dei settori di acquacoltura e della pesca che provvedono alla cattura e allo smaltimento del crostaceo. Una volta che il dl diventerà legge, bisognerà attendere che il ministero dell'Agricoltura spieghi con un decreto apposito quali sono esattamente le aree che si considerano colpite dall'emergenza, chi sono i potenziali beneficiari, come si potrà fare domanda e gli altri dettagli operativi.
In più, negli ultimi giorni il senatore di Fratelli d'Italia Luca De Carlo (presidente della commissione Agricoltura, che sta lavorando sul testo) ha proposto un emendamento: un fondo aggiuntivo da 500mila euro, dedicato a coprire in parte – al massimo per metà – i contributi previdenziali e assistenziali delle imprese del settore, anche per i loro dipendenti. De Carlo è stato eletto in Veneto, una delle Regioni più colpite dalla diffusione granchio blu.
Il senatore ha detto che l'intenzione è di arrivare a "oltre 13 milioni di euro complessivi" di aiuti, per "sostenere un settore messo in grave difficoltà dall'invasione del granchio blu nei nostri mari". Negli scorsi giorni, infatti, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha detto che in un prossimo decreto arriveranno altri 10 milioni di euro. "Il ministro ha anche anticipato che si sta lavorando per far accedere anche il mondo dell'acquacoltura al Fondo di Solidarietà Nazionale, andando ad equiparare queste realtà a quelle agricolo", ha aggiunto De Carlo.
Le opzioni sul tavolo sono diverse. Il governo starebbe valutando l'ipotesi di far accedere anche le aziende dell'acquacoltura alle agevolazioni del credito e alla sospensione dei mutui: "Prevediamo un confronto costruttivo con l'Associazione bancaria italiana per poter intervenire sulla questione", ha detto il ministro Lollobrigida. In più, un'altra ipotesi sarebbe quella di ottenere una deroga alle normative europee per permettere la pesca a strascico a meno di tre miglia dalle coste marittime, mentre oggi è questo il limite minimo di distanza.