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Covid 19

Il piano del governo contro la variante Delta: dai vaccini all’ipotesi di nuove restrizioni

L’aumento dell’incidenza della variante Delta e il conseguente incremento dei casi in Europa e in Italia porta il governo a riflettere sulle possibili misure da mettere in campo, a partire dalle restrizioni per chi torna da alcuni Paesi. L’esecutivo imbastisce la sua strategia su tre pilastri: vaccinare, tracciare e sequenziare.
A cura di Stefano Rizzuti
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Scatta l’allarme per la diffusione della variante Delta, che prende piede in tutta Europa e anche in Italia. Il governo cerca di correre ai ripari e lo fa partendo dai vaccini: bisogna aumentare al più presto la copertura vaccinale completa per evitare ricoveri e decessi. Devono essere immunizzate soprattutto le fasce d’età più avanzate, quelle dai 50 anni in su. Una circolare del ministero della Salute, firmata da Gianni Rezza, invita a vaccinare, tracciare e sequenziare. Sono questi i tre pilastri della strategia italiana per fronteggiare l’aumento dei casi dovuti alla variante Delta. Il rischio è anche quello di dover tornare a nuove restrizioni, soprattutto nelle Regioni in cui si supererà l’incidenza settimanale dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Che potrebbe voler dire l’addio a diverse zone bianche, un rischio che secondo qualcuno è concreto per le prossime settimane.

La circolare del ministero per fronteggiare aumento casi

Gli allentamenti delle restrizioni ci sono stati, ma “senza un contemporaneo aumento dei livelli di vaccinazioni complete nella popolazione potrebbe portare a un repentino e significativo aumento dei casi in tutte le fasce d’età, soprattutto sotto i 50 anni, con un incremento associato dei ricoveri e dei decessi”, avverte Rezza. In Italia al momento l’aumento dei contagi è ancora “contenuto”, soprattutto rispetto ad altri Paesi Ue come Spagna e Portogallo, dove i casi sono in netto rialzo. Come sottolinea Rezza, “’l’allentamento delle misure di controllo nelle ultime settimane ha generato un aumento della mobilità delle persone a livello nazionale e internazionale, portando a un aumento delle interazioni sociali della popolazione. Nel contesto italiano, in cui la campagna di vaccinazione non ha ancora raggiunto coperture sufficienti in tutte le fasce di età, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante”.

Ipotesi nuove misure: restrizioni per chi rientra dall'estero

L’obiettivo ora è quello di contenere l’impatto delle varianti mantenendo “l’incidenza a valori che permettano il sistematico tracciamento della maggior parte dei casi positivo e il sequenziamento massivo”. Sul tema interviene oggi anche Franco Locatelli, coordinatore del Cts, in un’intervista al Corriere della Sera: “Che la curva dei contagi in Europa sia tornata a risalire è ormai un evidente dato di fatto. In alcuni Paesi, come Regno Unito, Spagna e Portogallo in maniera decisamente marcata, al punto da far considerare o, addirittura, in alcune nazioni di adottare, misure più rigide per i passeggeri in arrivo da quei Paesi”. L’Italia, quindi, potrebbe anche adottare misure restrittive per chi torna dai Paesi in cui la variante Delta è più diffusa. La prossima settimana potrebbe tenersi un vertice per valutare eventuali nuove misure, probabilmente proprio a partire dalle restrizioni per chi arriva dall’estero.

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