Il Pdl non sfiducerà il Ministro Riccardi: lo dice Alfano su facebook
La mozione di sfiducia da parte del Pdl nei confronti del Ministro Riccardi sembra essere definitivamente archiviata. A comunicarlo è Angelino Alfano che, via facebook, fa sapere che il partito ha deciso di chiudere qui l'incidente: "Niente sfiducia a Riccardi. Ho parlato con Nitto Palma, Gasparri e Quagliariello. Già informato il Presidente Monti. Istituzionalmente comunicato anche al Presidente Schifani. Per me no problem! Con lui caso chiuso… Ovviamente spero non ci regalino un bis…"- ha scritto il segretario del Pdl su social network di Mark Zuckerberg. Alfano e i suoi sembrano aver quindi accolto l'appello di Mario Monti, che ha invitato le forze politiche a proseguire sulla strada della collaborazione con l'esecutivo.
La defezione di Alfano e lo sfogo di Riccardi- La vicenda era iniziata con la defezione di Angelino Alfano al vertice dello scorso mercoledì, cui avrebbero dovuto partecipare il Presidente del Consiglio Mario Monti e gli altri segretari di partito. La defezione dell'ex Ministro della giustizia aveva costretto Monti a rinviare l'incontro a data da destinarsi. Qualche ora dopo, in una conversazione informale con il Ministro Severino, avvenuta alla presenza di diversi cronisti, Riccardi s'era lamentato del comportamento di Alfano: "Voleva solo creare il caso. Vogliono solo strumentalizzare: è la cosa che più mi fa schifo del fare politica. Ma quei tempi lì sono finiti"- aveva dichiarato il Ministro per la cooperazione. Appresa la notizia, Gasparri aveva chiesto la smentita (o in alternativa le dimissioni) da parte di Riccardi. Quest'ultimo, poco dopo, aveva parlato di "frasi estrapolate da una conversazione informale" e di "ricostruzioni giornalistiche forzate", pur presentando le proprie scuse.
La mozione del Pdl- Ai senatori del Pdl, però, non erano bastate le scuse: 45 di loro, infatti, avevano posto la propria firma sotto una mozione di sfiducia individuale nei confronti di Riccardi, poi fatta giungere a Gasparri. Primo firmatario della mozione l'ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma. Gasparri e Quaglieriello, però, hanno cercato di placare gli animi; il resto, poi, l'ha fatto Alfano. Caso chiuso.