Il Pdl dice addio alle primarie per “colpa” di Berlusconi
Oggi doveva il giorno in cui Silvio Berlusconi avrebbe annunciato la sua ennesima ridiscesa in campo. Il D-Day lo aveva definito, sicuro, Il Giornale di Casa Arcore qualche giorno fa, convinto che il Cav. si sarebbe materializzato sugli schermi televisivi pronunciando il nome del suo nuovo partito, per quanto l'aggettivo nuovo sia utilizzabile pensando al marchio "Forza Italia". In realtà non accadrà nulla di tutto ciò e l'unica discesa in campo dell'ex premier sarà quella a Milanello, dove il Presidente del Milan atterrerà nuovamente col suo elicottero convinto di portare bene alla sua squadra, dopo gli ultimi risultati positivi giunti a margine delle sue visite sul campo d'allenamento dei rossoneri.
Addio primarie del PdL– L'annuncio della Next Big Thing "azzurra" non sarà fatto oggi. Ma forse non sarà fatto mai. Molto più probabile che alla fine Berlusconi continui a guidare il Pdl. Complici anche gli ultimi impietosi sondaggi che lo danno dietro Angelino Alfano, il Cavaliere avrebbe deciso di cambiare strategia. Meglio aspettare un po' e rimettere in discussione anche i modi con cui tenere a battesimo il nuovo movimento. Per adesso si corre col Popolo della Libertà, dunque. Il che significa "addio primarie. La decisione viene data per certa oggi da Il Giornale che parla di «P-Day quello in cui si mette la parola fine sulle primarie del Pdl» («Berlusconi ha convinto Alfano»). La conferma sarebbe arrivata anche da Maurizio Lupi, ieri a Porta a Porta: «Il 16 dicembre non si possono fare più» – e dal vicecapogruppo alla Camera Osvaldo Napoli: «Ormai non ci sono nemmeno i tempi tecnici». In ogni caso, sarà l'ufficio di presidenza del partito a sciogliere i dubbi.
La Meloni resiste e La Russa si tira indietro con gli ex An – Un bel passo indietro per il principale partito di centrodestra, che per quel 16 dicembre proverà a ripiegare con una convention del partito. E c'è già chi esprime la propria rassegnazione: «Vedendo il dibattito fra Bersani e Renzi è inevitabile il rammarico per l’occasione persa dal Pdl, che a giugno di quest’anno aveva stabilito di fare le primarie partendo da Angelino Alfano ed evidentemente aprendo il confronto con altri candidati». Ma non tutti si danno per vinti. Giorgia Meloni ha tappezzato Roma dei manifesti coi quali pubblicizzare la sua candidatura e non vuol sentir parlare di fallimento: « Le primarie -insiste- si devono fare comunque, se non a dicembre a gennaio». C'è poi chi come Ignazio La Russa, assicura che «se Berlusconi presenta una nuova Forza Italia o se anche tutto insieme il Pdl si orientasse ad essere una non dico riesumazione, ma una riedizione di Forza Italia, io penso che chi ha una storia parallela dovrebbe proseguire sulla strada di una formazione diversa». Quasi a dire "io e gli ex An ci tiriamo fuori". Insomma, cosa diverrà il PdL è ancora tutto un mistero.