Il Pdl ci riprova: 3 anni di carcere per chi contesta in piazza
Chi "impedisce o turba" una manifestazione o riunione politica rischia fino a tre anni di galera. È quanto prevede una proposta di legge presentata alla Camera dal deputato del Pdl Ignazio Abrignani. E' bene dire che il progetto era già in cantiere da qualche settimana: tutto era nato dalla giornata del comizio di Brescia, quando cori e spintoni accolsero i militanti pidiellini. Berlusconi rimase scosso, tanto da annullare tutti i successivi impegni pubblici. Non potette evitare lo sfottò di Beppe Grillo: "Normale fischiare chi ti prende per il culo da 20 anni", commentò il leader del Movimento 5 stelle. Oggi, dunque, arriva la proposta di legge per introdurre nel codice penale, all'articolo 294-bis, il reato di "impedimento o turbativa di riunioni politiche e di propaganda elettorale".
"Chiunque con qualsiasi mezzo impedisce o turba una riunione politica, sia pubblica che privata, è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 1.000 a 2.500 euro; se la riunione è di propaganda elettorale la multa è raddoppiata". E' prevista anche un'aggravante con la "reclusione da due a cinque anni", se il ‘contestatore' è un pubblico ufficiale. Abrignani mette subito le mani avanti di fronte alla accuse di ‘norma pro-comizi di Berlusconi': "La mia proposta – spiega il deputato Pdl – estende una norma già prevista per le riunioni di propaganda elettorale dall'art. 99 del d.p.R. 361/1957. Una norma che non si applica alle iniziative non elettorali, ma neanche ai comizi per le amministrative e quindi non alla manifestazione di Brescia o sul processo Ruby o qualsiasi iniziativa convocata per esprimere le proprie idee. Chiedo soltanto – aggiunge – che qualcuno mi tuteli se esprimo il mio pensiero".