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Il Pd sfotte Grillo su Twitter, da #vinciamopoi a #beppevaiacasa

A fronte dei risultati delle europee 2014, il contrappasso dell’hashtag vuole che il Pd (o meglio parte del suo elettorato) possa prendersi il diritto di deridere le trionfali, poi disattese, aspettative del “popolo della rete”.
A cura di Andrea Parrella
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Che i risultati delle elezioni europee 2014 siano stati tutt'altro che in linea con le previsioni della vigilia è, probabilmente, uno dei due dati rilevanti che ci consegna questa tornata elettorale del 25 maggio 2014. L'altra, naturalmente, è che Renzi e il Pd hanno vinto in maniera sontuosa queste elezioni europee. E l'esito di una battaglia, quale è stata senza dubbio quella tra Pd e M5s, vuole di regola un post partita fatto di gioie e corrispettive delusioni, ma soprattutto gli sfottò di chi ha vinto. In questo caso i grandi proclami della vigilia da parte di Grillo e i suoi, veicolati e suggellati su Twitter e gli altri social network per via del coinvolgente #vinciamonoi, hanno generato una risposta speculare. E quindi,durante la serata, mentre il risultato schiacciante prendeva forma pian piano, sui social network prendeva piede l'abuso di un altro motto, che per il M5s pare tanto l'effetto del contrappasso: #vinciamopoi. E non è tutto, perché un altro, più aggressivo e apparentemente meno raffinato #beppevaiacasa. Per la verità una reazione, quella del popolo del Pd, in controtendenza rispetto a quella diplomatica e "governativa" assunta dalla segreteria di partito, che invece non ha assolutamente menzionato Grillo e il suo movimento, limitandosi a sottolineare un successo costruito in casa.

Naturalmente, dall'altra parte, la reazione è stata di profilo più incline allo stesso assunto dai rappresentanti e gli esponenti più noti del movimento, ovvero Roberta Lombardi e Nicola Morra, che in una dichiarazione fredda e asettica, si sono limitati a ritenere che i dati pervenuti non fossero ancora sufficientemente sicuri da poter permettere un commento sensato. Il "popolo della rete" ha prevalentemente optato per un silenzio scettico rispetto ai risultati che pervenivano, sino a negare la sostanziale evidenza di risultati che avevano poco altro di nuovo da dire se non una netta sconfitta di M5s, al netto dei fasti della vigilia.

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