Il Pd insegue i “morosi”, partono 60 decreti ingiuntivi: l’ex presidente Pietro Grasso ha 83.000 euro di debito
Prosegue la querelle tra il Partito Democratico e gli ex dem "morosi" che risultano avere debiti per non aver versato il contributo mensile da 1500 euro che ogni parlamentare è tenuto a erogare in virtù di un patto siglato con il partito. Con un post su Facebook, il tesoriere del Partito Democratico, Francesco Bonifazi, ha fatto sapere che il Pd ha chiuso e approvato il bilancio del 2017 con un utile di circa 500 mila euro, dunque la situazione dei conti del partito sembra migliorare leggermente dopo la messa in cassa integrazione dei 180 dipendenti intervenuta la scorso anno. Resta però un buco di bilancio, relativo proprio a quei contributi mancanti mai (o parzialmente) versati dai parlamentari eletti tra le fila del Pd nel 2013. Secondo quanto spiega Bonifazi, i "morosi" hanno fatto salire il debito fino a 1,6milioni complessivi e per recuperare le entrate mancanti il partito ha intrapreso una serie di azioni legali arrivando a far scattare ben 60 decreti ingiuntivi.
Tra i debitori nel mirino del Partito Democratico c’è l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, che pur essendo stato eletto con il Pd nel 2013 non aveva mai pagato i 1.500 euro mensili: il suo debito ammonterebbe a 83.250 euro. "Abbiamo provato a risolvere questa spiacevole situazione in maniera amichevole, con più tentativi, ma non avendo ottenuto alcun effetto siamo stati costretti a rivolgerci al tribunale", spiegano dal Pd. Sui 60 decreti ingiuntivi totali, il giudice ha già dato esecuzione per quelli emessi nei confronti dell'ex deputato lettiano Marco Meloni, che dovrà versare al Pd quasi 10 mila euro, di Simone Valiante per 50mila euro circa, Vaccaro per altri 43 mila e Giovanna Palma per 19 mila euro.
"Questo risultato sottolinea l’attenzione che il partito ha avuto nella gestione, nonostante la difficoltà che stanno vivendo i nostri lavoratori in cassa integrazione. Il recupero delle somme dovute dai parlamentari morosi sta producendo gli effetti desiderati. Degli oltre 60 decreti ingiuntivi richiesti, per un totale di circa 1.600.000 euro, ne sono stati emessi una larga parte, peraltro, riconoscendo l’immediata esecutività del credito. Questi proventi saranno destinati in favore dei lavoratori in cassa integrazione", sostengono i vertici del Partito Democratico.