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Il PD di Schlein sostiene gli studenti in tenda e ascolta Ultima Generazione: eccola la discontinuità

La segretaria del Partito Democratico ascolta quello che accade nella società, provando a fornire delle risposte e assumendosi la responsabilità di non fare tutti contenti. Questa è la prima discontinuità con il passato, la rottura con un partito incapace di entrare in sintonia con il suo potenziale elettorato stremato. Ce la farà? È presto per dirlo.
A cura di Valerio Renzi
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Quando incontra qualcuno Elly Schlein non guarda il telefono e pianta gli occhi sull'interlocutore, spostandoli solo per prendere appunti sul suo laptop (un Mac piuttosto ingombrante e ormai di qualche anno fa). Comunica quanto tempo ha a disposizione prima di iniziare la discussione, e prova sempre a portarla a termine in maniera chiara. Rende evidente in ogni gesto che in quel momento è lì per ascoltare, che le persone che ha di fronte non sono un impegno pressato in agenda, una rogna o una cosa che deve fare perché va fatta.

La postura che la segretaria del PD trasmette non è comune nei politici italiani, di qualsiasi schieramento politico, ed è frutto di un certo allenamento, di un tecnica di comunicazione studiata e sicuramente di una certa disciplina. Ma è anche un fatto di stile. Uno stile che piace non c'è che dire, e che contribuisce al suo successo come leader.

Attenzione però: non si tratta solo di una questione di forma, di modo. È anche sostanza. Il Partito Democratico di Elly Schlein vuole essere un partito che ascolta quello che accade nella società. E ci va a sentire, assumendosi anche il rischio di qualche fischio e delle polemiche politiche di avversari vicini e lontani.

Elly Schlein ha sostenuto in modo chiarissimo la protesta degli studenti e delle studentesse nelle tende, e lo ha fatto riuscendo immediatamente a cogliere come il diritto alla casa è il centro della questione sociale in Italia, perché è legata a doppio filo con il lavoro povero e i bassi salari: l'emergenza abitativa sempre di più non riguarda solo gli ultimi, ma soprattutto travolge chi lavora e nonostante questo non ce la fa.

La segretaria ha annunciato che la prima campagna politica del "suo" PD sarà proprio sul tema della casa.

È andata alla Sapienza a Roma, e non è mancato chi gli ha ricordato che il suo partito è responsabile della situazione che vivono centinaia di migliaia di uomini e donne, giovani e meno giovani. Fa parte del gioco se si vuole cambiare il Partito Democratico, non solo dire "ci dispiace abbiamo sbagliato con la precarietà", ma mettersi in campo con battaglie e proposte. E vuol dire soprattutto stabilire con chiarezza a chi ci si rivolge, essere un partito trasversale sì, ma che non può essere il partito di tutti.

Ce la farà? È presto per dirlo, per ora la sua forza è il suo stile politico, ma una classe dirigente diffusa che sappia adottarlo deve ancora essere arruolata.

Il Partito Democratico è stato poi presente ieri a Piazzale Clodio, dove è iniziato il processo a tre attivisti di Ultima Generazione. Lo ha annunciato Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria dem, anche lei una figura politica "anomala" che ha fatto dell'ascolto la sua cifra, usando parole di grande chiarezza: "Pur non potendo condividerne il metodo capiamo la rabbia e la preoccupazione dei giovani attivisti, che protestano contro un governo a dir poco inerte di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici". Non possiamo e non vogliamo andare a tirare barattoli di vernice, ma sul fatto che abbiano ragione loro non c'è dubbio, dice insomma Bonafoni.

Ascoltare, capire, evitare la criminalizzazione di un movimento che chiede alla politica di fare proprio il dovere verso i cittadini, di tutelarli dai cambiamenti climatici e di rispettare gli impegni presi in sede internazionale sul taglio delle emissioni e le fonti di energia provenienti dai combustibili fossili.

Elly Schlein sa ascoltare e prova a dare delle risposte. Possono non piacere, ma è intanto è qua la prima vera discontinuità con il passato. 

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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