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Il Pd conferma: “Mai un accordo con il M5s, Di Maio vuole solo occupare poltrone”

Intervistato da Fanpage.it, Andrea Romano, deputato del Pd, conferma che il suo partito non sosterrà un governo guidato dal M5s. “Di Maio vuole solo occupare una poltrona – attacca Romano -. Credo abbia già l’accordo con la Lega, ora vuole precostituirsi un alibi per salvarsi la faccia” in vista dell’alleanza con il Carroccio.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo l’apertura di Luigi Di Maio, capo politico del M5s, all’ipotesi di un governo con il Pd, la posizione del Partito Democratico non cambia. “Il Pd rimane sulla sua posizione”, conferma Andrea Romano, deputato dem, intervistato da Fanpage.it. Romano esprime due considerazioni: “Da una parte mi impressiona molto che un politico come Di Maio dica questa o quella per me pari sono, posso fare accordi con la destra e la sinistra. Per Di Maio la politica non conta niente, non contano i valori, i programmi, le vicende, conta semplicemente che lui occupi una poltrona ed è un messaggio molto grave che lui dà al Paese. Per lui è indifferente con chi fare un accordo, l’importante è che preveda potere per Di Maio”.

Il secondo aspetto sottolineato da Romano è che “non può essere Di Maio a decidere come il Pd si governa al proprio interno: la pretesa di Di Maio di avere un Pd senza Renzi è una pretesa autoritaria e offensiva. Gli rispondo che il Pd non è la Casaleggio Associati, dove c’è il padrone di una azienda privata che decide chi deve essere il capo politico e chi devono essere i responsabili, ma è una comunità politica”. Il deputato dem si sofferma non solo sul metodo ma anche sul merito della proposta avanzata dal capo politico del M5s: “La nostra linea è molto chiara, capisco la difficoltà di Di Maio a trovare i numeri per diventare presidente del Consiglio, ma noi non abbiamo preso in giro i nostri elettori in campagna elettorale, abbiamo portato avanti proposte radicalmente diverse da quelle del MoVimento 5 Stelle e della Lega. Le nostre proposte sono state sconfitte, e riterremmo profondamente sbagliato allearci a chi una visione radicalmente diversa dell’Italia, questa è la ragione per cui ci apprestiamo a fare una opposizione seria e per preparaci a governare”.

L’invito a Di Maio: ‘Venga nei nostri circoli’

Romano, pur ribadendo che la discussione all’interno del Pd va avanti sempre, sottolinea che quella su un eventuale sostegno al M5s è invece “risolta” per decisione di una “evidente maggioranza degli iscritti”. Per questo motivo il deputato del Pd rivolge un invito a Luigi Di Maio: “Venga nei nostri circoli e si confronti con gli iscritti, verifichi di persona cosa ne pensano”. Romano, inoltre, esclude che il M5s possa proporre al Pd un accordo sui temi: “Nel nostro programma e in quello del MoVimento non ci sono temi sovrapponibili, bisognerebbe che uno dei due stravolgesse le proposte al Paese e non sarebbe serio. Per esempio, se dicessero che il Reddito di Inclusione non è male, sarebbe una proposta – una singola proposta – su cui saremmo d’accordo, ma per farlo dovrebbero capovolgere le loro proposte, dovrebbero capovolgere l’impostazione della campagna elettorale”.

‘Di Maio cerca un alibi per salvarsi la faccia'

Secondo l’opinione di Romano, l’apertura di Di Maio nei confronti del Pd non è comunque un reale segno di voler governare insieme, quanto più che altro un modo per tirare in mezzo il Pd e cercarsi un alibi. “Credo – spiega ancora – che Di Maio abbia già l’accordo con la Lega, i loro programmi sono più vicini rispetto a quanto non lo siano con quelli del Pd. Ritengo che un accordo di potere sia già stato fatto. Quello di Di Maio ora è solo un gioco di potere, per salvarsi la faccia”.

Romano si dice “pronto a scommettere che si formerà un governo tra M5s e Lega, forse l’accordo già c’era in campagna elettorale e sicuramente c’è stato dopo il voto”. “Di Maio – conclude il deputato del Pd – vuole precostituirsi un alibi, dicendo che il Pd lo ha costretto a trovare un accordo con la Lega. Salvini almeno ha l’onestà intellettuale di non provare a costituirsi l’alibi, Di Maio invece predica onestà ma pratica disonestà intellettuale”.

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