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backstair / Gioventù Meloniana: inchiesta su giovani di FdI

Il Pd chiede a Giorgia Meloni di rispondere all’inchiesta di Fanpage: presentata interrogazione

Il Partito democratico ha presentato al Senato un’interrogazione parlamentare per chiedere a Giorgia Meloni e al ministro Piantedosi quali siano le “valutazioni del governo” e le “iniziative” da prendere in risposta all’inchiesta di Fanpage.it su Gioventù nazionale, che ha rivelato una “continua, voluta, pianificata e organizzata apologia del fascismo”.
A cura di Luca Pons
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Gioventù Meloniana, l'inchiesta di Fanpage.it che è entrata dentro il movimento giovanile di Fratelli d'Italia, Gioventù nazionale, arriva in Parlamento. Oggi il senatore del Pd Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione straordinaria contro intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, ha presentato a Palazzo Madama un'interrogazione parlamentare firmata da tutto il gruppo dem al Senato. La richiesta rivolta a Giorgia Meloni e al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è semplice: prendere una posizione, dato che finora "nessun esponente di Fratelli d’Italia, partito di appartenenza di ministri dell’attuale governo e della stessa presidente del Consiglio, che sulla Costituzione repubblicana e antifascista hanno giurato, ha ancora preso le distanze da questi gravissimi fatti".

Cosa dice l'interrogazione del Pd sull'inchiesta di Fanpage

In particolare, si chiede "quali siano le valutazioni del governo", e "quali iniziative intenda adottare al fine di fare chiarezza su quanto accade all’interno di Gioventù nazionale per contrastare ogni forma di organizzazione ispirata all’ideologia fascista che avvalora violenza, razzismo, antisemitismo e apologia del fascismo". Una richiesta a parte, poi, riguarda nello specifico "quale sia la valutazione in merito al fatto che Gioventù Nazionale utilizzi (come apertamente asserito nel video) fondi del Servizio civile universale per il proprio finanziamento".

Infatti, per questo riguarda quest'ultimo aspetto, l'interrogazione sottolinea che nell'inchiesta emerge un "escamotage con cui il movimento intende finanziare le proprie attività politiche ricorrendo a fondi pubblici, secondo un sistema di offerta da parte dei giovani militanti impegnati nell’ambito del Servizio civile universale", che è una realtà "in palese contrasto con le finalità occulte di Gioventù nazionale".

Più in generale, dall'inchiesta "è emersa una rappresentazione inquietante e preoccupante della militanza" in Gioventù nazionale, dato che "nella suddetta organizzazione è ‘normale' il ricorso a gesti e parole di esplicito e voluto riferimento nazifascista, quali saluti romani, urla al motto nazista ‘Sieg Heil', richiami al Duce, partecipazione al rito del ‘presente' e utilizzo di epiteti razzisti, oltre all’allestimento di ‘concerti' con repertorio di ‘canzoni' eredità della Repubblica di Salò". L'interrogazione afferma che nel movimento giovanile di Fratelli d'Italia si attua "una continua, voluta, pianificata e organizzata apologia del fascismo".

Per di più, "in tali ambienti non sono rare le visite da parte di deputati ed eurodeputati di Fratelli d’Italia, anche in contesti apertamente neofascisti". E, in tutto ciò, "i giovani militanti, consapevoli dei chiari riferimenti dei loro comportamenti all’ideologia fascista", invitano "i consociati a mantenere ‘un atteggiamento moderato' in presenza di giornalisti, manifestando una volontà consapevole di adottare un doppio livello nella propria azione, moderato in pubblico ma apertamente neofascista in consessi privati, addirittura con riferimenti neonazisti come quelli al ‘Mein Kampf' di Hitler".

L'inchiesta ha "destato grande preoccupazione" anche "nel panorama europeo", insiste l'interrogazione del Pd, ma nessun membro di Fratelli d'Italia o del governo ha preso le distanze. Eppure ce ne sarebbe ben motivo. La "strategia nazionale antisemitismo prevede il contrasto di ogni forma di propaganda politica con riferimento al fascismo", la Costituzione "vieta esplicitamente ‘la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista'", e l'apologia di fascismo "costituisce reato", conclude l'interrogazione.

Trancassini (FdI) querela il Pd di Rieti, la dem Bonafoni: "Assurdo"

Le risposte all'inchiesta di Fanpage.it non sono ancora arrivate sul piano politico da parte di Fratelli d'Italia, ma ci sono state mosse dal punto di vista giudiziario. Dopo la querela minacciata dall'eurodeputato Nicola Procaccini alla presidente dei Socialisti europei Iratxe Garcia Perez, ieri il deputato Paolo Trancassini – ripreso nell'inchiesta – ha detto che denuncerà la sezione del Partito democratico della provincia di Rieti. A suscitare la denuncia un post sui social, in cui il Pd ha rilanciato la notizia e ha scritto: "Chi è chiamato a ricoprire ruoli istituzionali non può permettersi di covare nostalgie per una dittatura che ha causato lutti e tragedie alla nostra nazione".

Sotto il post, Trancassini ha risposto: "Non ho nostalgie, non sono fascista, non faccio raduni nostalgici e non partecipo a concerti, ma inauguro sedi, faccio incontri politici pubblici e ho un lungo elenco di querele da presentare al quale vi aggiungo. La destra reatina e nazionale governa, da risposte e l’imbarazzo c’è solo a sinistra al punto di dover ricorrere alla diffamazione pur di trovare uno scoglio a cui aggrapparsi per non affogare difronte al successo del Presidente Meloni al G7 per l’Italia".

Oggi hanno risposto diversi esponenti del Pd laziale. La consigliera regionale Marta Bonafoni ha dichiarato: "In un Paese democratico l’inchiesta di Fanpage.it sulla giovanile di Fratelli d’Italia dovrebbe far riflettere profondamente, ma invece ci ritroviamo con il deputato Paolo Trancassini – ripreso dal giornale nel reportage sui neofascisti – che minaccia un’assurda querela […] Il silenzio di queste ore del partito della presidente Giorgia Meloni vale più di ogni parola. Nell’esprimere solidarietà al Pd di Rieti, spero di essere smentita e di vedere al più presto – oltreché azioni da parte degli organi competenti, qualora sussistano le condizioni – una presa di posizione netta di FdI sulla sua giovanile e sugli esponenti politici coinvolti". Il gruppo dem in Consiglio regionale è intervenuto con una nota: "Chi minaccia querele per la legittima e doverosa indignazione per quanto svelato da Fanpage sugli ‘straordinari' ragazzi della giovanile di FdI ha evidentemente la coscienza sporca, anzi nera".

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