Il Partito Democratico farà le primarie il 19 febbraio, senza aspettare marzo
Il Pd farà le primarie con un mese di anticipo, o almeno questa è la direzione che vuole prendere il partito. La proposta si discuterà domani in assemblea, ma sembra già una parziale sconfitta rispetto al tentativo – portato avanti dal segretario uscente Enrico Letta – di anticipare l'elezione del nuovo leader dem alla fine di gennaio. L'ex presidente del Consiglio sta cercando di accelerare il processo di transizione che porterà in dote un nuovo segretario, che avrà il compito di risollevare il partito dal baratro in cui rischia di finire dei prossimi mesi, con il Movimento 5 Stelle che ormai ha superato stabilmente i dem nei sondaggi e punta a staccarli ulteriormente.
Alla vigilia dell'assemblea del Partito Democratico, da ambienti dem filtrano le tappe del percorso che ha in mente Letta: primarie il 19 febbraio, candidature entro il 27 gennaio. Il leader uscente avrebbe voluto chiudere entro la fine di gennaio, ma sembra impossibile date alla mano. Anzi, già così – anticipando rispetto alla data originale, fissata il 12 marzo – c'è una netta compressione dei tempi previsti dallo statuto. E non solo, secondo la bozza di proposta che arriverà domani sul tavolo dell'assemblea c'è anche un'altra novità: potrà candidarsi alla guida del Pd chi si iscrive al nuovo partito entro l'inizio del voto nei circoli, al termine della fase costituente.
Alla fine di questo percorso bisognerà arrivare a due candidati che si sfideranno alle primarie, con i tempi che sono più stretti anche grazie a una compressione a tre settimane del voto nei circoli. Proprio da qui usciranno i due nomi.
Il percorso del congresso costituente, pensato da Enrico Letta, è diviso in due fasi: prima le idee, poi i nomi. Entro il 16 dicembre spetterà alla direzione del Pd approvare delle regole per formare l'assemblea costituente, poi il nuovo manifesto. Infine le candidature e il voto nei circoli, con le primarie come passaggio finale. Se questo porterà alla rinascita del Pd, come praticamente tutti i suoi membri auspicano, è presto per dirlo. I tempi per i dem sono stretti, e la sensazione è che – per certi versi – sia già molto tardi.