Il Parlamento Ue approva il Patto di stabilità ma tutto il centrodestra italiano si astiene
Il Parlamento europeo ha tenuto la sua ultima votazione sul nuovo Patto di stabilità: i favorevoli sono stati 359, i contrari 166 e gli astenuti 61. Anche nella votazione sulle altre norme che vanno a comporre il Patto, i numeri sono stati molto simili. Tra gli italiani, però, quasi nessuno ha votato a favore. Neanche le forze che sostengono il governo Meloni.
Il Patto di stabilità è l'insieme di regole sui bilanci pubblici che tutti gli Stati devono rispettare, e definisce tra le altre cose le soglie di deficit e di debito pubblico che è possibile raggiungere. Chi va oltre – e questo è il caso dell'Italia – deve invece concordare un piano per risistemare i suoi conti nel giro di qualche anno. L'Italia ha partecipato ai negoziati per scrivere il nuovo Patto di stabilità, naturalmente. La prima proposta, ormai anni fa, era stata promossa dal commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, ex presidente del Consiglio ed esponente del Pd. Il governo Meloni ha preso parte alle trattative nella fase più importante, in cui sono state tracciate le effettive condizioni da rispettare. Alla fine dello scorso anno l'accordo è arrivato, e a febbraio si è trovata un'intesa anche con il Parlamento europeo che oggi ha confermato quel testo.
Dopo i negoziati, il governo Meloni ha ribadito più volte che le condizioni non sono ideali per l'Italia, anche se ha rivendicato di averle migliorate tramite i negoziati. I partiti, però, non sono stati soddisfatti. Oggi si sono astenuti tutti, con una sola eccezione: il Movimento 5 stelle, che ha votato contro. Non si è schierata a favore nemmeno la Lega, partito di cui fa parte il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che ha preso parte ai negoziati. Solo tre eurodeputati italiani risultano aver votato a favore: Marco Zullo di Renew Europe, Lara Comi di Forza Italia ed Herbert Dorfmann della Südtiroler Volkspartei. Gli ultimi due fanno parte del partito europeo dei Popolari, in cui la maggior parte dei rappresentanti ha votato a favore. Lo stesso vale per i Socialisti europei, gruppo di cui fa parte il Pd.
Il Pd si astiene, il M5s è contrario. Conte: "Non capisco perché solo noi"
"Ora abbiamo voltato pagina su quella fase e siamo pronti ad aprire un nuovo capitolo per la governance economica nell'Ue", ha dichiarato il commissario Gentiloni dopo il voto. "La riforma adottata oggi è un compromesso, che non è perfetto, e fa ben poco per ridurre la complessità delle norme precedenti, ma è migliore delle regole esistenti". Sull'astensione del Pd, Gentiloni ha commentato: "Immagino sia più per ragioni di politica interna", concludendo con una battuta: "Abbiamo unito la politica italiana".
Brando Benifei, capogruppo dei dem a Strasburgo, ha spiegato: "Riteniamo che il testo sia troppo peggiorativo non solo rispetto alla proposta originaria di Gentiloni, ma anche di quella del Parlamento europeo". È particolarmente significativo che anche i partiti del centrodestra, che sostengono il governo Meloni, si siano astenuti tutti. "La loro astensione sconfessa ufficialmente l'operato del governo e del ministro Giorgetti", ha attaccato Benifei.
Da parte sua il M5s ha rivendicato il voto contrario. Giuseppe Conte ha dichiarato: "Non mi capacito del perché il M5S sia rimasto solo a votare contro un accordo che taglia le gambe alla crescita dell’Europa e dell’Italia. Si torna all’austerità", sottolineando che "il premio facce di bronzo va a Meloni e soci. Siamo alle porte della campagna elettorale europea ed ecco che su quello stesso pacchetto di tagli e austerità, a suo tempo appoggiato da Meloni e Giorgetti, all’Europarlamento FdI e la Lega si astengono. Fra poche settimane si vota per le Europee e non vogliono lasciare impronte su tagli che strozzeranno il nostro Paese per anni".