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Il Parlamento e la vacanza di maggio ovvero come mettere d’accordo tutti i deputati

A sorpresa arriva la notizia per cui il Parlamento si concederà una vacanza dal 10 al 17 di maggio, per consentire ai deputati di potersi occupare al meglio della campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative.
A cura di Nadia Vitali
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Per una volta tutti d'accordo, all'unanimità, i nostri parlamentari. Del resto, essendo la questione di importanza non secondaria, era prevedibile che gli animi vibrassero all'unisono; e così, in vista delle elezioni amministrative che si terranno il prossimo fine settimana, Camera e Senato hanno deciso di chiudere i battenti da martedì 10 maggio fino al 17. Per rassicurare coloro che non lo avevano capito, da Montecitorio arriva la puntualizzazione: questo consentirà ai deputati di partecipare anche alla campagna elettorale. Sempre meglio abbondare, quando si tratta di cariche pagate non poco.

Sebbene il calendario preveda questa vacanza solo per le due Aule, anche le commissioni parlamentari con i loro presidenti si asterranno dal lavorare. Faranno eccezione, possiamo solo immaginare con che animo, i deputati della commissione Trasporti mercoledì 11 impegnati in mattinata con il problema della gestione dei traghetti Tirrenia; la commissione Finanze che giovedì mattina sarà a Roma per un incontro con il presidente di Assogestioni; la commissione Finanze del Senato che si riunirà anch'essa di mercoledì per discutere un disegno di legge.

Prevedibilmente questa notizia non è piaciuta a molti, ragion per cui il capogruppo dell'Italia dei Valori Massimo Donadi ha specificato che questo genere di sospensioni del calendario rientra nella prassi; non riuscendo davvero ad apparire persuasivo con questa dichiarazione, ha aggiunto che il vero problema risiede altrove, ovvero nel fatto che le Camere non lavorano da otto mesi e che "Sono convocate un giorno e mezzo alla settimana, spesso per ratificare trattati internazionali con paesi che molti di noi non sanno neppure dove si trovano. Di provvedimenti sostanziosi non ne abbiamo votato neppure uno. Il vero scandalo è questo", come riportato oggi da linkiesta.

Effettivamente l'inerzia dei nostri parlamentari, che sono pur sempre i più ricchi d'Europa, è ormai nota, ed è comunque quasi meglio di quando si trasforma in aggressività e mancanza di rispetto delle più elementari forme di civiltà; ciononostante una sospensione di una settimana è comunque un'anomalia che attira lo sguardo giustamente costernato di molti. Anche, semplicemente, per le motivazioni che ne sono alla base: tentare di accaparrarsi un altro posto dove continuare a non lavorare, sostentati dalle gentili tasche dei contribuenti. Il tutto tramite una campagna elettorale che, per lo più, si risolve in meeting in cui si tenta di promuovere sé stessi, promettendo qua e là.

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