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Il papà biologico è gravemente malato, il figlio sarà adottato dal compagno: sentenza-lampo a Trento

A Trento, il Tribunale dei minori ha stabilito in soli quattro mesi che un bambino, il cui padre biologico è in gravi condizioni di salute, potrà essere adottato da parte del compagno dell’uomo. Il compagno è già da anni il secondo papà del bambino, di fatto, ma per la legge italiana non era possibile nessuna registrazione della paternità.
A cura di Luca Pons
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Il bambino ha due padri di fatto, ma solo quello biologico è riconosciuto legalmente in Italia. La grave malattia di quest'ultimo, però, ha spinto il Tribunale dei minori di Trento a una sentenza rapidissima, che ha dichiarato che il bambino può essere adottato dal compagno dell'uomo. A riportare la notizia è stato il T, quotidiano del Trentino-Alto Adige.

Il bambino in questione ha quasi quattro anni ed è nato in Canada, tramite la gestazione per altri. Così, in Canada i due uomini risultavano essere genitori del bimbo, mentre in Italia – dove le procedure in questi casi sono spesso caotiche e discriminatorie – solo il padre biologico era registrato. A marzo di quest'anno, però, la situazione è cambiata con l'inizio dei problemi di salute per l'uomo. A quel punto è scattato il serio timore che, in caso di morte del padre, il bambino possa rimanere senza tutele di alcun tipo.

Così, proprio a marzo i due hanno avanzato l'istanza al Tribunale dei minori di Trento per chiedere che il suo compagno potesse adottare il bimbo. La procedura è stata rapidissima, anche perché l'aggravarsi della situazione sanitaria del padre biologico imponeva di non perdere tempo e non rischiare di lasciare il bambino, che nella pratica quotidiana ha già un altro genitore, legalmente orfano.

Così, dopo un'istruttoria attenta che ha coinvolto i servizi sociali e dopo il parere positivo della Procura, già il 21 luglio è arrivata la sentenza del Tribunale. Quattro mesi, per una procedura che normalmente può richiedere anche diversi anni. I due uomini per ottenere questo successo hanno dovuto rinunciare a una battaglia legale che andava avanti da anni, per far registrare la doppia paternità. La situazione grave ha imposto di scendere a patti con il sistema legale italiano, che in casi simili impone – in assenza di una legge chiara – di fare ricorso allo strumento dell'adozione in casi particolari.

L'avvocato che ha seguito la questione è stato Michele Giarratano, di Bologna. "Vista la gravità della situazione e il rischio concreto che il bambino rimanesse orfano, il tribunale dei minori di Trento e il suo presidente, Giuseppe Spadaro, hanno cercato di fare tutto il percorso nel minor tempo possibile", ha spiegato Giarratano.

"Fortunatamente il padre biologico del bambino ora è in condizioni stabili, ma in un altro caso simile che ho seguito pochi mesi fa a Milano, il padre legale di un bambino è morto all’improvviso a causa di un incidente e il figlio si è trovato a essere effettivamente orfano", ha aggiunto l'avvocato. Situazioni simili nel sistema italiano non hanno una legge chiara a cui fare riferimento: "Nel caso delle coppie di fatto eterosessuali il partner può adottare il figlio grazie a una legge specifica, mentre, a causa dello stralcio della stepchild adoption dalla legge sulle coppie di fatto, non esiste una norma che regoli l’adozione per le coppie omoaffettive"-

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