Il nuovo dpcm per la fase due: cosa cambia per i cittadini dal 4 maggio
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato ieri sera il nuovo dpcm, che sarà in vigore dal 4 maggio, fino al 17 dello stesso mese. Ci sarà un primo allentamento del lockdown, ma come ha esplicitato in più di un passaggio del suo discorso, "se si vuol bene all'Italia" occorrerà rispettare le distanze perché "altrimenti la curva risale", come gli scienziati hanno evidenziato. Se gli italiani, e le aziende, non rispetteranno le regole e le norme di sicurezza, sottolinea Conte, il governo si vedrà costretto a chiudere ancora. Durante il suo intervento il premier ha anche confermato quanto precedente annunciato dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, e cioè che, dopo due mesi di speculazioni sui prezzi, verrà fissato un tetto massimo per le mascherine: quelle chirurgiche non potranno essere vendute a più di 50 centesimi.
Conte ha poi confermato che la scuola riaprirà a settembre, e che si stanno studiando le modalità per consentire ai maturandi di sostenere l'esame orale di presenza, in condizioni di sicurezza.
La ripartenza delle attività produttive per tappe
La fase due dell'emergenza coronavirus inizierà ufficialmente quindi tra una settimana, con la riapertura di alcune attività: come era stato preannunciato si procederà per tappe. Ma già da oggi riparte il comparto manifatturiero e il commercio all'ingrosso legato all'export, oltre ai cantieri pubblici, edilizia compresa. Per i cantieri privati si dovrà attendere il 4 maggio. E sempre dal 4 maggio i ristoranti potranno riaprire per fare cibo da asporto, da consumare però in casa o negli uffici: nei locali, ricorda Conte, si entrerà uno alla volta, e saranno vietati gli assembramenti.
Dal 18 maggio invece ci sarà il via libera al commercio al dettaglio, e ai musei, luoghi culturali e mostre. Solo dal 1 giugno invece riapriranno bar e ristoranti, centri estetici e parrucchieri, considerati luoghi ad alto rischio di contagio, vista la prossimità tra gli individui.
Cosa cambia per i cittadini
I cittadini non potranno ancora uscire dalla propria Regione. Per gli spostamenti da una Regione all'altra si dovrà attendere ancora. Gli unici spostamenti consentiti sono per comprovate esigenze lavorative, per motivi di salute o urgenza, e sempre esibendo un'autocertificazione. All'interno della propria Regione di residenza ci si può inoltre spostare per far visita ai parenti, ma sono vietate le feste, e le riunioni allargate di famiglia. Bisogna sempre rispettare il distanziamento sociale, e indossare la mascherina, anche quando si fa visita al proprio congiunto.
Dal 4 maggio scatta poi l'obbligo dell'uso della mascherina nei mezzi pubblici, "e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento del distanziamento fisico". Sono esentati dall'obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, "i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti".
Con la fase due, dal 4 maggio, riaprono anche parchi e giardini, ma solo quelli in cui sarà possibile far rispettare ingressi contingentati. E anche negli spazi aperti sono vietati gli assembramenti. L'attività motoria individuale sarà permessa anche lontano da casa. Potranno ricominciare ad allenarsi gli atleti professionisti che praticano discipline individuali. Per gli sport di squadra si dovrà attendere invece il 18 maggio.
Via libera anche ai funerali, ma solo per un numero massimo di quindici partecipanti. Dove possibile dovranno essere celebrati all'aperto. Per le altre funzioni religiose non c'è ancora l'ok dell'esecutivo.