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Il nuovo docente tutor lanciato dal ministro Valditara: guadagnerà di più e avrà un ruolo diverso

Il ministro dell’Istruzione lancia il docente tutor, che arriverà in classe a partire dall’anno prossimo: sarà pagato di più, sarà formato diversamente e seguirà con più attenzione i ragazzi in difficoltà e quelli particolarmente “bravi”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Sviluppare talenti individuali, per creare la scuola del merito. Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha le idee chiare sugli studenti del futuro, sui loro percorsi e su come realizzare la scuola che ha in mente. Personalizzare l'insegnamento può essere una chiave, e in questo sarà fondamentale una nuova figura che prenderà piede nella scuola italiana a partire dal prossimo anno: il docente tutor. "Verrà introdotta per ogni gruppo classe, il docente che dovrà avere una formazione particolare, ed anche essere pagato di più, e che dovrà in team con gli altri insegnanti seguire in particolare quei ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento ma anche di quelli molto bravi che magari in classe si annoiano e che hanno bisogno di accelerare", ha spiegato Valditara al Messaggero.

In sostanza il docente tutor dovrà seguire chi non rende abbastanza a scuola – sempre per tornare al concetto di merito e di sviluppo dei talenti – intervenendo nei confronti di chi non si esprime al massimo: vuoi perché va male, vuoi perché si annoia e potrebbe dare ancora di più. La nuova figura arriverà in aula "dal prossimo anno scolastico – ha spiegato ancora il ministro – nel contempo avvieremo gradualmente una formazione specifica".

È la strada principale per combattere la dispersione scolastica: "È quella tracciata, con tutor e orientamento – ha sottolineato il ministro – L’orientamento deve dare consigli ai giovani e alle famiglie sulle scelte più opportune sulla prosecuzione degli studi". E ha aggiunto: "Occorre cioè da una parte che la scuola sappia individuare le potenzialità dello studente, dall’altra è necessario recuperare informazioni dai territori per conoscere le concrete prospettive formative e occupazionali. La scuola deve far emergere le attitudini dei ragazzi, come l’arte socratica della maieutica".

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